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12/03/2009

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ADRIANA… UN ERRORE. CLEMENTE… UN CAPOLAVORO?

Clicca per Ingrandire La sensazione è che una parte viva della destra, a lungo rappresentata dalla fiamma senza calore del Movimento Sociale Italiano e a suo tempo rigenerata dal bagno ricostituente di Fiuggi, sia nuovamente all’affannosa ricerca di una fonte vitale di sopravvivenza. Prima che l’amalgama invasivo di Forza Italia possa spegnerne i riflessi, fagocitandone le radici territoriali, nonché gli ambiziosi programmi di europeizzazione.

L’abitudine storica a essere considerata “frigorifero di voti”, aveva conosciuto l’orgoglioso riscatto dello sdoganamento berlusconiano, magistralmente pilotato dall’impareggiabile lungimiranza politica di Pinuccio Tatarella e dalla pragmatica freddezza di Gianfranco Fini. L’audacia di quei giorni, però, stenta a essere individuata nella remissività degli ultimi mesi. Difficile immaginare che le indicazioni tatarelliane “Oltre il Polo” volessero portare alla mera confluenza di Alleanza Nazionale in Forza Italia.

Il compianto Profeta dell’Armonia, arcigno difensore di un Sud bistrattato dalla baldanza berlusconiana, non disdegnò di sferzarla indelebilmente, fino ad annullare la presenza di liste FI dalla competizione regionale pugliese, a pochi giorni dalla memorabile “discesa in campo” del Cavaliere. Davvero arduo pensare a un suo progetto di “sbrinamento” totale che portasse al disgelo e quindi allo scioglimento del partito nella Primavera di plastica del PdL 2009.

I moniti e i richiami all’errore, per la scelta identitaria della senatrice Poli Bortone (Adriana; ndr), assumono allora i toni di una sorta di mantra liberatorio. Un modo come un altro per tener lontana la dannata tentazione di smentire il dubbio di aver smarrito integrità di pensiero e orgoglio meridionale. La consapevolezza di intraprendere il sentiero dell’accondiscendenza e dell‘uniformismo ha il sapore amaro della cicuta. E le mosse di Adriana non la rendono affatto più dolce.

Il movimento “Io Sud” potrebbe riservare sorprese. L’opzione federalista, tutta spostata al Nord, che si arrocca sull’unico fronte fiscale, trascura colpevolmente la frontiera più larga del federalismo istituzionale. Dove la Questione Meridionale diventa inevitabilmente Questione Nazionale. E il Sud riconquista la centralità propedeutica a qualsiasi azione programmatica per il rilancio del Paese.

Non c’è entusiasmo tra le file di Alleanza Nazionale in cammino verso l’appuntamento del 27 e 28 marzo, vissuto da molti come un vero e proprio abbraccio mortale. I mugugni crescono e un dilemma serpeggia: “Se quello di Adriana è un errore, l’arrivo di Clemente Mastella sarà mica un capolavoro?”

Antonio V. Gelormini

 Redazione

 

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