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08/03/2009

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CHI ERA ROSA LUXEMBURG

Clicca per Ingrandire Rosa Luxemburg nacque a Zamość nel Voivodato di Lublino, ora in Polonia, da una famiglia ebraica. Dopo essere fuggita in Svizzera per evitare la detenzione, frequentò l'Università di Zurigo assieme ad altre figure di spicco del socialismo, come Anatolij Lunačarskij e Leo Jogiches. Contro il nazionalismo del Partito Socialista Polacco (PPS) creò, nel 1893, assieme a Leo Jogiches e Julian Marchlewski, la rivista “Sprawa Robotnicza” (La causa dei lavoratori).

Riteneva che l'indipendenza della Polonia sarebbe stata possibile solo tramite una rivoluzione in Germania, Austria e Russia, e che la lotta contro il capitalismo fosse più importante dell'indipendenza. Negava il diritto di autodeterminazione delle Nazioni, in disaccordo con Lenin. Questo disaccordo non impedì però a Lenin di inviare alla Luxemburg una copia del suo libro “Materialismo e Empiriocriticismo” che la Luxemburg recensirà l'8 ottobre 1909 su “Die Neue Zeit”.

Nel 1897 ottenne la cittadinanza tedesca e l'anno successivo si iscrisse al Partito Socialdemocratico Tedesco (SPD). Questo era allora, e fu fino al 1914, il più forte partito socialista d'Europa ed il suo segretario Karl Kautsky era considerato l'erede e il continuatore di Marx ed Engels, detentore e custode dell’autentica dottrina marxista, del marxismo più "puro" e ortodosso. E’ a fianco di Kautsky che Rosa Luxemburg condusse la polemica coi riformisti, quando nel suo scritto intitolato “Riforma sociale o rivoluzione?” (1899) prese risolutamente posizione per il secondo termine dell'alternativa.

Merita segnalare una curiosità relativa a Rosa Luxemburg: l'univa a Kautsky sia la comune militanza politica (anche se, come detto, non sempre in sintonia) sia una vera e propria amicizia con la moglie Luise Kautsky. Di questa amicizia ci è rimasta una sua lettera del 13 giugno 1909 a Luise in cui fa un quadretto bellissimo di Levanto ove si trovava per una breve villeggiatura.

Nella sua difesa del marxismo "classico" contro il revisionismo riformista, Rosa introdusse però alcune importanti note personali: interamente suo è l'accento sulla creatività delle masse, sulla loro spontaneità rivoluzionaria che i dirigenti del partito operaio non devono né forzare, né reprimere o bloccare in una "camicia di forza burocratica". Per Rosa, il compito del partito è quello di indicare la via, ma l'iniziativa storica non spetta ad esso, bensì alle masse: anche i passi falsi di un reale movimento operaio sono storicamente più utili dell'infallibilità del miglior comitato centrale.

Fece parte del fronte pacifista all'inizio della prima guerra mondiale e assieme a Karl Liebknecht, nel 1915, creò il Gruppo Internazionale, che sarebbe diventato in seguito la Lega Spartachista. Questa fece parte in un primo tempo del Partito Socialdemocratico e poi del Partito Socialdemocratico Indipendente, prima di divenire il nucleo del Partito Comunista di Germania. Il 28 giugno 1916 la Luxemburg, assieme a Liebknecht, venne arrestata dopo il fallimento di uno sciopero internazionale e condannata a due anni di reclusione. Durante questo periodo scrisse diversi articoli, compreso “La Rivoluzione Russa”, che fa riferimento al pericolo di una dittatura bolscevica in Russia, e anche il cosiddetto “Pamphlet Junius”, che contiene la nota espressione ‘socialismo o barbarie’, che sta ad indicare che in futuro gli unici esiti possibili saranno l'instaurazione della società socialista o la barbarie.

Nel 1918 si oppose alla cosiddetta Sollevazione Spartachista perché la riteneva avventurista, e alla formazione del Partito Comunista di Germania perché prematura. All'alba della "Rivolta di Gennaio", il 15 gennaio 1919, venne rapita e in seguito assassinata, insieme con Liebknecht, dai soldati dei cosiddetti “Freikorps”, agli ordini del governo del socialdemocratico Friedrich Ebert. Nel 1926, a lei e a Liebknecht venne dedicato un monumento di Ludwig Mies van der Rohe.

 Redazione

 

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  Commenti dei Lettori:

-- 08/03/2009 -- 14:10:52 -- Emanuele

Nemmeno a farlo apposta Rosa Luxemburg la sto studiando a scuola. E' da evidenziare come questa donna si sia fatta valere nonostante in quel periodo gli uomini avessero il pieno possesso del potere...

 
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