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08/03/2009

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UNA STORIA…

Clicca per Ingrandire Non sarei una grande sostenitrice della festa della donna, così come delle quote rosa e di una certa politica al femminile che talvolta mi appare un po' lamentosa e autoreferenziale. Ma sull'otto marzo ho una storia che vale la pena di essere raccontata. Molti anni or sono una giovane donna parlava con due dirigenti di una importante organizzazione politica e cercava di convincerli che il fiore più adatto a simboleggiare la festa della donna fosse la mimosa. Fiore stagionale - la mimosa - sensitiva, modesta, esuberante e di cui le campagne in quei giorni dell'anno erano assai ricche. I due dirigenti ascoltavano ma non sembravano convincersi. Alla giovane donna venne allora in mente di raccontare loro una antica leggenda cinese di sua conoscenza e che ora provo a raccontarvi.

"Un pulviscolo di granelli gialli vaga portato dal vento e, dopo tanto volare, un giorno decide di fermarsi. Chicco dopo chicco, batuffolo dopo batuffolo, piano piano la mimosa tinge un albero di giallo, poi un altro e un altro ancora. E tutte queste piccole cose che si uniscono danno vita a una cosa sola, grande e bellissima. Per questa ragione in Cina la pianta della mimosa viene considerata simbolo di unità. Simbolo di crescita e di prosperità che lascia nel vento, quasi in segno di riconoscenza, un profumo inconfondibile e persistente. In Cina la mimosa rappresenta la forza dell'insieme".

Dopo aver ascoltato il racconto della giovane donna, dapprima perplessi e poi rapiti, i due dirigenti si allontanarono consultandosi tra loro. Poi la lasciarono e andarono a consultarsi col capo dell'organizzazione e quando tornarono le annunciarono che, sì, avevano convenuto che la mimosa fosse proprio il fiore più adatto a simboleggiare la festa della donna. Così nasce la mimosa dell'otto marzo.

La giovane donna si chiama Teresa Mattei, oggi ha 88 anni. E' stata staffetta partigiana col nome di battaglia di “Chicchi” e a 25 anni la più giovane eletta dell'Assemblea Costituente. I dirigenti erano Nilde Jotti e Luigi Longo, e naturalmente il capo era l'allora segretario del Pci Palmiro Togliatti. Teresa Mattei, con voce fragile ma piglio deciso, racconta quell'episodio, svelando che quell'antica e famosa leggenda se l'era inventata di sana pianta per l'occasione. La vicenda di Teresa Mattei è anche la storia di un rapporto difficile con il Pci che si conclude con la sua uscita dal partito nel 1948 per via dei contrasti con Togliatti.

Già nel 1946 Teresa Mattei sollevava dei temi che oggi risultano di una attualità davvero bruciante.
Quando era alla Costituente propose un paio di leggi: la prima chiedeva che nessuno potesse essere eletto più di due volte, la seconda affermava, tra altre cose, la necessità di un equilibrio permanente in Parlamento fra uomini e donne. Oggi a tutto questo dobbiamo aggiungere anche che l'occupazione femminile nel nostro paese rimane al penultimo posto in Europa. Per questo anche per quest'anno mi dovrò ricredere, appuntarmi la mimosa, e sostenere che la festa della donna continua ad avere molto, moltissimo senso. (onemoreblog)

 Redazione

 

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