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20/03/2008

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Amministrative: la “lotta” entra nel vivo e… si scatenano i giganti

Clicca per Ingrandire Qualche giorno fa è scaduto il termine ultimo per la presentazione delle liste alle elezioni amministrative del 13 e 14 aprile e nei paesi garganici interessati comincia a salire la febbre popolare.
Peschici e Ischitella, ad esempio, sono chiamate a eleggere i nuovi amministratori e specie nella prima si avvertono già i sintomi del toto-sindaco (nella foto, quello uscente, Franco Tavaglione). Gran fermento intorno ai papabili (forse troppi) e alle liste, doverosamente civiche. Qui, infatti, non si parla di ideologie o correnti di pensiero, slogan politici e loghi consueti, ma di chi possa guidare il paese su una strada diventata ormai disseminata di ostacoli e problemi. L’ultimo colpo lo ha inferto il fuoco dell’estate scorsa.
Accanto ai nomi ci si “diverte” anche a elaborare l’identikit del primo cittadino chiamato a dirimere questioni irte di problematiche prettamente locali, anche se c’è qualcuno che suggerisce di non pensare più alle varie comunità come a se stanti, ma rioni di una sola città, la “Città Gargano”.
Da un veloce sondaggio scaturisce una figura di sindaco che possa intervenire decisamente in un quadro generale peschiciano carente: mancanza di un arredo urbano vero e proprio, strade dissestate, lavatrici frigoriferi divani e… altro che fanno bella mostra di sé sparsi in maniera quasi strategica lungo le più trafficate strade d’accesso al paese, il porto che langue, la mancanza di attrezzature sportive per i giovani.
“Ci piacerebbe - suggerisce un intellettuale del luogo - che l’impegno e l’accanimento profusi a stilare le liste continui poi durante la fase amministrativa vera e propria, a prescindere da chi sarà eletto sindaco.” Perché, gli chiediamo. “Ma per il semplice motivo - risponde - che Peschici sta attra-versando un periodo davvero deli-cato che lascia chiaramente immaginare un futuro per nulla roseo o quanto meno tranquillo. C’è biso-gno di interventi seri e radicali per ricostruire e salvaguardare l’immagine della nostra città. Moltissimi - aggiunge - gli interventi da effettuare a favore di questo meraviglioso paese, sovente violentato, in tut-ti i sensi. Solo cecità e ottusità potrebbero contrapporsi a questa verità, sotto gli occhi di tutti, e non mi riferisco solamente al rogo del 24 luglio, disastro che ha messo ancora più a nudo ‘situazioni’ prima ‘celate’ dal verde, o al mancato accesso al fondo di solidarietà dell’Unione europea per il quale lo scaricabarile alla ricerca del ‘colpevole’ continua ancora, ma…”.
Il rosario potrebbe essere sgranato all’infinito, pare voglia continuare, ma non lo fa.
PIERO GIANNINI



 Redazione

 

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