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27/02/2009

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ITALIANI OLTRE I 60 MILIONI

Clicca per Ingrandire Ci abbiamo messo 10 anni per passare da 50 a 60, ma sembra che ce l'abbiamo fatta (i dati sono ancora provvisori). A livello territoriale la dinamica naturale si presenta differenziata. Le regioni del Nord e del Centro sono caratterizzate da un saldo naturale negativo, rispettivamente; -0,4 e -0,5 per mille abitanti, quelle del Mezzogiorno da un saldo naturale positivo pari a +0,7 per mille. Le regioni del Mezzogiorno mantengono, dunque, il ruolo di serbatoio naturale del Paese ma perdono il primato della natalità che va a vantaggio delle regioni del Nord e, in particolare, del Nord-est (9,8 per mille) dove, rispetto agli anni scorsi, più forte è stato il recupero di natalità delle donne italiane e più alta è l’incidenza delle nascite da madre straniera (oltre 1 su 5).

Riguardo alla mortalità si confermano livelli più alti nelle aree del Paese a più forte invecchiamento, vale a dire nel Nord e nel Centro (rispettivamente 10,1 e 10,2 per mille), e più bassi nel Mezzogiorno (8,9 per mille) la cui popolazione risulta ancora avvantaggiata da una struttura per età relativamente più giovane. Ma ci sono alcune regioni in controtendenza. Ad esempio, nel Nord il saldo naturale è positivo in Lombardia (1 per mille), Trentino-Alto Adige (2,3 per mille) e Veneto (0,8 per mille), mentre nel Centro lo è nel Lazio (0,9 per mille).

Viceversa, nel Mezzogiorno si registra un saldo naturale negativo nelle quattro regioni meno popolose e a più forte invecchiamento: Abruzzo (-1,4 per mille) Molise (-3,5), Basilicata (-1,3) e Sardegna (-0,4). Pur inferiore a quello del 2007, si mantiene molto positivo il saldo migratorio in Italia, confermando le caratteristiche di attrattività del Paese per cittadini neocomunitari ed extra-comunitari. In virtù di questi fattori la popolazione nel complesso aumenta e, a fine 2008, potrebbe aver oltrepassato la soglia dei 60 milioni di residenti.

Continua a crescere la popolazione in età anziana in Italia, grazie ai continui progressi di sopravvivenza, mentre la popolazione in età lavorativa tende a invecchiare ma si riduce poco in quanto alimentata dall’arrivo degli immigrati. Riprende la fecondità fra le giovani italiane coadiuvata anche dall’arrivo dei giovani immigrati che vanno a ricostituire in Italia il nucleo familiare del Paese d’origine. In particolare, si confermano sia il processo di aumento della durata media della vita con contemporanea riduzione del differenziale di sopravvivenza tra uomini e donne, sia il fenomeno più recente relativo alla ripresa della propensione ad avere figli.

 istat.it

 

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