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23/02/2009

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PESCHICI “RISCOPRE” LA FESTA PIU PAZZA DELL"ANNO

Clicca per Ingrandire Hanno sfidato freddo e folate di vento gelido. Ma l’ultima domenica di Carnevale, ieri 22 febbraio, c’erano. Tutti. Nessuno escluso, grandi e piccoli. Gruppi organizzati e singole maschere e mascherine, scuole di danza e carri allegorici, sui quali si è distinto quello allestito in mesi di appassionato lavoro dalla associazione “Compagni di Viaggio” (un altro sodalizio, “GustaPeschici” ha allietato - i palati - nel finale). Hanno sfilato fra due ali di pubblico festante che si è entusiasmato, colpito dalla fantasia dei partecipanti e dalle soluzioni proposte.

Una su tutte: la rappresentazione dell’antica sceneggiata di origine napoletana, la “Zeza Zeza”, recuperata dalla nipote Lucrezia del più estroverso ed emblematico fra i protagonisti di 30-40 anni fa - Giulio D’Errico, soprannominato “Papajola” - la quale, coadiuvata nella regia da Stefano Biscotti, l’ha riportata sulle strade all’interno del lungo corteo che partendo dall’ex campo sportivo si è snodato lungo le vie cittadine fra canti e suoni, coriandoli e cotillons.

Lodevole l’organizzazione, supportata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Peschici, e lo spirito con cui il tutto è stato affrontato, predisposto e offerto al popolo che non ha lesinato il proprio apprezzamento. Ma vi lasciamo alla cronaca particolareggiata del nostro inviato, accompagnata dalla visione delle immagini che più di qualsiasi discorso o resoconto parlano in favore di una manifestazione riuscita, da perfezionare e limare nel tempo, e la cui tradizione va necessariamente riportata in auge, come d’altronde merita.


LA CRONACA = Grande successo di pubblico, e di partecipazione popolare, ieri per le strade di Peschici, per la prima “riedizione” del Carnevale peschiciano. Diversi i temi proposti dai gruppi che hanno sfilato ieri. In testa al corteo il fantoccio “Carnuwual” sulla soma di un asinello, com’è tradizione, seguito da festanti e variopinte mascherine, del gruppo dei più piccoli, per passare al carro della “Zeza Zeza”. Infine, il carro più grande, quello della Musica coi colori della pace: una “grancassa” del diametro di circa due metri, due “tom” laterali per un’altezza complessiva di quasi quattro metri, realizzato da Mario Fasanella insieme a un gruppo di amici, Francesco Alaura, Rocco Elia Vescia, Luciano Di Spaldro.

La sfilata dei carri allegorici ha preso il via alle 15.30 dall’ex campo sportivo comunale, attraversando via Montesanto, fino a piazza Trento (ex mercato ortofrutticolo) dove i ragazzi del liceo, preparati dall’insegnante Lucrezia d’Errico (nipote d’arte!) e Stefano Biscotti, hanno dato vita alla rappresentazione di un’antica sceneggiata di origini napoletane, riadattata al vernacolo locale, la “Zeza Zeza”. Quattro gli interpreti accompagnati da 3 musici con la chitarra, che da provetti attori hanno recitato senza esitazioni, davanti a un folto pubblico, ricucendo così quello strappo col passato e offrendo ai presenti la possibilità di rivivere atmosfere dal sapore antico, quelle abitudini che sembrano lontane anni luce ma in realtà sono più vicine di quanto non si pensi.

Quindi, la festa si è spostata sul sagrato della chiesa di sant’Antonio, dove gruppi di ragazzi hanno dato saggio della loro bravura e degli insegnamenti dei loro tutor, distinti per l’appartenenza a ciascuna delle due palestre peschiciane. Poi il giro è proseguito per il corso principale, con l’immancabile sosta sulla “Rotonda”, dove si è celebrata un’altra antica usanza dei nostri paesi: il matrimonio riparatore, con tanto di mamma della sposa al seguito, il medico, l’infermiera e il giudice, chiamato a sentenziare dai convenuti al suo cospetto.

Infine, giunti in Piazza Pertini ormai all’imbrunire, la folla sempre più folta di maschere e spettatori è stata omaggiata con la degustazione delle tipiche “chiacchiere” di carnevale (dolci fritti cosparsi di zucchero a velo) gentilmente offerte al buffet dalla neonata associazione enogastronomica “Gustapeschici”. Tanta soddisfazione negli occhi degli organizzatori e già proposte per la seconda edizione. Ma è ancora presto per parlarne. Domani, “martedì grasso”, ultimo giorno di carnevale, si replica, con nuove coreografie e rinnovata voglia di sano divertimento. E, tempo permettendo, con ancora più partecipazione.

Domenico Martino

 Redazione

 

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