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01/02/2009

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VIAGGI DELLA SPERANZA: MA PERCHE!

Clicca per Ingrandire “In Puglia, come nel resto d’Italia, s’è raggiunto un altissimo livello di professionalità nella chirurgia oncologica. Non c’è più motivo che i pazienti vadano all’estero a farsi operare”.

Così Henri Bismuth, chirurgo oncologo francese numero uno al mondo per i trapianti di fegato. A lui è stato consegnato il sigillo del Comune di Bari, in segno di riconoscenza per la lunga e prestigiosa carriera in un settore fondamentale come l’oncologia epatica. L’occasione è stata il convegno su questo tema organizzato all’Istituto Tumori da Severino Montemurro, lucano trapiantato da trent’anni a Bari, direttore dell’Unità Operativa di Chirurgia dell’Apparato Digerente della stessa struttura. Al luminare francese abbiamo rivolto alcune domande.

Domanda - Con Bari e la Puglia lei ha un lungo trascorso.
Risposta - Sono venuto qui per la prima volta quasi venti anni fa. Ho un ricordo magnifico di allora, riconfermato da questa mia visita. La gente pugliese e italiana in genere ha una sensibilità eccezionale. Il dottor Montemurro, che spesso mi ha raggiunto in Francia, è quasi un mio allievo. E’ importante che ci siano persone come lui in questa professione.

D. - L’Istituto oncologico di Bari è un centro d’eccellenza, ma non sono pochi i pugliesi che continuano a migrare per cure e interventi chirurgici.
R. - In passato, moltissimi italiani venivano in Francia. Adesso, fortunatamente sono molti di meno. Ci sono oncologi e chirurghi molto bravi e preparati anche qui. I pazienti che continuano ad andare altrove non hanno confidenza e fiducia negli ospedali. Non è, dunque, una scelta dettata da motivi tecnici o professionali. In più di un’occasione, però, ho rimandato indietro pazienti italiani, dicendo loro che in tutte le grandi città italiane ci sono centri e medici di ottimo livello.

D. - E’ un professionista di levatura internazionale ma certamente conosce molto bene soprattutto la sanità francese. Volendola confrontare con quella italiana?
R. - Sono allo stesso livello. Per il nostro attuale Governo (guidato da Sarkozy, ndr) la ricerca e l’innovazione sono state definite “priorità”. Ogni governo europeo dovrebbe finanziarle quanto più possibile. Dovremmo prendere spunto dalla totale detassazione americana nelle donazioni di privati agli istituti di ricerca (che molto spesso prendono poi il nome del benefattore). Da noi la percentuale di sgravio fiscale è troppo bassa perché si diffonda a sufficienza l’abitudine a donare. Si guardi con grande attenzione anche alle Università della Cina che si stanno sviluppando a notevole velocità.

D. - Resezione o trapianti. In che direzione sta andando la ricerca sulla chirurgia oncologica del fegato?
R. - S’è raggiunto il massimo livello tecnico. L’obiettivo, prima ancora di parlare dell’uno o dell’altro tipo di intervento, è portare il paziente al chirurgo quanto prima. Quando si opera su un cancro preso troppo tardi, i risultati sono quasi sempre negativi e costosissimi.

Maristella Mantuano


 “Puglia”, quotidiano di vita regionale

 

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