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28/01/2009

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SIGNORI, VI PRESENTO IL “DIRETTORE GENERALE”

Clicca per Ingrandire Nel contesto del decentramento amministrativo imposto dall’attuazione delle riforme in senso federalista (foto del titolo, il ministro Aldo Brancher; ndr), la figura del direttore generale rappresenta il tentativo di innovare profondamente l’ente locale. Il direttore generale è un organo facoltativo dei Comuni (con popolazione superiore ai 15mila abitanti) e delle Province, che può essere nominato dal sindaco o dal presidente della provincia, previa deliberazione della giunta, al di fuori della dotazione organica e con contratto a tempo determinato. Ricalcato sul “city manager” nordamericano, è una figura manageriale che stila un programma di obiettivi prioritari ed è dotato di responsabilità di coordinamento e ottimizzazione di tutte le attività operative e progettuali per renderle più efficaci e funzionali agli obiettivi dell’Ente.

La definizione di Area vasta, con l’individuazione di distretti omogenei da mettere a Sistema, non deve far disperdere su superfici troppo ampie la progettualità (viceversa, la Regione Puglia si ostina a dettare politiche vaghe, vista la vastità dei distretti designati in quella sede), ma deve circoscrivere i territori per problematiche comuni di fattibile risoluzione. Distretti e consorzi di Comuni possono avvalersi di un unico direttore generale: potrebbe essere il caso del Gargano costiero, oppure di un Comune dell’interno e di uno della costa, che possono individuare insieme un unico esperto e condividerne la professionalità. Una figura nuova e tipica di una gestione per obiettivo, mirata al risultato e all’efficienza - come accade nel mondo aziendale privato - piuttosto che al rigido pedissequo rispetto della norma proprio di amministratori dell’apparato burocratico.

Le recenti disposizioni governative vanno nella direzione del federalismo fiscale, fatto che determinerà un aumento delle Autonomie degli enti territoriali, introducendo un profondo cambiamento. Gli ambiti della nuova professionalità verranno definiti nei vari Regolamenti di organizzazione. Il rischio è quello che alcuni enti - furbamente - proveranno a “sopperire”, affidandosi ancora una volta al segretario comunale.

Maria Mattea Maggiano

 Redazione

 

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