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20/01/2009

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NON C”E” PACE FRA GLI ULIVI

Clicca per Ingrandire LEGAMBIENTE (la segreteria regionale) = Decisa all’unanimità la lottizzazione della piana di Kàlena da parte dell’Amministrazione comunale di Peschici, sito sempre risultato inidoneo per gli alti costi di urbanizzazione e per i rischi di alluvioni. La soluzione dell’esproprio, rigettata per decenni, in pochi giorni appare la soluzione primaria per l’edificabilità del territorio. Ancora una volta nessuno si preoccupa della salvaguardia dei beni culturali come l’abbazia di Santa Maria di Kàlena, datata 872 d.C.

Legambiente chiede alla Soprintendenza di assumersi le sue responsabilità. Opponendosi al ritardo delle istituzioni nelle iniziative di salvaguardia dei beni culturali, Legambiente ha lamentato più volte l’assenza della Soprintendenza nelle vicende dell’abbazia di Kàlena a Peschici, colpevole di aver lasciato mano libera ai Comuni e ai privati.

Nell’ultima seduta del consiglio comunale di Peschici si è decisa una lottizzazione di edilizia popolare nella piana di Kàlena (in adiacenza della omonima abbazia). La piana di Kàlena è una zona d’interesse storico paesaggistico caratterizzata dalla presenza dell’abbazia di straordinario valore storico e artistico, annoverata fra le più antiche d’Italia, ma è anche una zona soggetta ad allagamenti e con alti costi per l’urbanizzazione dei servizi.

“La lottizzazione è una scelta scellerata, che viola il paesaggio, ma anche le regole minime del buon senso, visto che in quel posto si potrebbe costruire solo su palafitte - dichiara Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia. - Appena qualche giorno fa abbiamo sollecitato le istituzioni affinché il restauro dell’abbazia di Kàlena fosse considerata priorità assoluta nel piano strategico provinciale. Se questa è la risposta del consiglio comunale posso affermare che siamo completamente fuori strada”.

Legambiente sollecita la Soprintendenza della Puglia ad assumersi tutte le sue responsabilità apponendo il vincolo paesaggistico di inedificabilità assoluta sull’intera area. La lottizzazione, secondo la maggioranza, dovrebbe essere realizzata allo scopo di dare un segnale forte contro l'abusivismo e mirare all'economicità del prezzo delle case, oltre al tentativo di creare lavoro ed affrontare la disoccupazione. Legambiente invita la maggioranza a cambiare idea sull'individuazione del sito lasciando Kàlena incontaminata, attraverso la scelta di un altro terreno.

“La lottizzazione prevede l’esproprio dei terreni dalla famiglia che è proprietaria anche dell’abbazia. Esproprio che da sempre è stato chiesto come la soluzione dell’annosa situazione per la tutela monumentale e paesaggistica di Kàlena - aggiunge Franco Salcuni, della segreteria regionale di Legambiente. - Per decenni nessuno ha voluto parlarne e oggi si decide in modo estemporaneo per la distruzione di quell’angolo di paradiso garganico. Avevamo ragione quando affermavamo che sul Gargano si fanno miracoli per il cemento, ma assolutamente nulla per la tutela”.


CENTRO STUDI “MARTELLA” (la presidenza) = Non c’è pace tra gli ulivi. Non c’è pace nella piana di Kàlena. Non bastava l’incuria assoluta di cui è vittima l’abbazia benedettina dell’872 d.C., monumento nazionale! Nessuno, di chi è preposto per legge alla sua tutela, ha sentito ancora il bisogno di dire “BASTA!”. Non bastava che l’abusivismo illegale (o legalizzato) dilagante, con l’avallo complice di chi è preposto, per legge, alla vigilanza del territorio, avesse già ridotto il territorio di Peschici a un coacervo di costruzioni senza stile e senza un minimo di armonia! Non bastava che le case coloniche con annessi magazzini, a Peschici come in tutto il Gargano, si trasformassero, come per un lieve tocco di bacchetta magica, in agriturismi con piscine semi-olimpioniche o in alberghi, ristoranti, dancing e pizzerie. Case … da corsa sorte, dalla sera alla mattina, sul suolo percorso dal fuoco, magari dietro la protezione di un recinto telato di verde.

Con la scusa della ricostruzione delle strutture andate in fumo, dopo l’incendio del 24 luglio 2007, sono raddoppiate le cubature. In mezzo alle pinete bruciate sono sorte tante villette nuove, come … funghi. Che volete che sia! Il turismo deve risorgere! Come l’araba fenice… Anzi, bisogna fare di più. Bisogna fare di meglio! Ad esempio, cosa c’è di meglio di una bella zona pianeggiante, ancora quasi tutta libera, da cominciare a lottizzare? Sì, proprio la bella piana verde e ulivetata di Kàlena. Lì è terreno franco! Non è zona Parco! Non ci sono vincoli! Possiamo fare quello che ci pare! Magari con la scusa della 167. Edilizia residenziale popolare. Chi volete che si opponga, di fronte alla pubblica utilità del progetto?

Ma a poche centinaia di metri c’è un monumento nazionale… bisogna tutelarne la “zona di rispetto”, la visibilità, la prospettiva da lontano! Lo prescrivono le leggi! Il Codice dei beni culturali e del paesaggio… Cavolate! Quando mai abbiamo ubbidito alle leggi? Che dire del Piano paesaggistico regionale appena varato? Cara Regione Puglia, carissimi Nichi Vendola e Angela Barbanente, potete varare tutti i piani paesaggistici che volete, presentarli in tanti convegni per sensibilizzare la cittadinanza attiva! Tanto qui a Peschici nessuno, mai e poi mai, li rispetterà! Resteranno sulla carta, come tante leggi della nostra bella Italia! Continueremo a fare come abbiamo sempre fatto, da cinquant’anni a questa parte.

Continueremo a distruggere il nostro territorio… le nostre peculiarità, le radici della nostra storia. A Peschici faremo questo ed altro! Importante è non fermarsi mai! Ma la piana verrà stravolta… E chi se ne importa! Bisognerà spiantare ulivi secolari… Che volete che sia! L’olio non si vende più… magari vendessimo gli ulivi spiantati a qualche industrialotto del Nord-Est che vuole abbellire la sua villa! Ma forse non vi rendete conto: la piana di Kàlena si allaga ogni volta che Giove Pluvio si degna di mandarci, tutta una volta, un po’ di acqua benedetta… E chi se ne importa! Ma la piena, quando arriva, si porta a mare i lidi beach… è successo alcuni anni di fila. Li ricostruiranno! Ma negli anni a venire, la piena, se arriva, allagherà i futuri 70 alloggi della 167. Sono case popolari… Che esagerazione! Basterà prendere una semplice precauzione: costruirle su una bella massicciata, rialzata fino ad arrivare al piano della strada!

Ma sarà costosissima! I peschiciani assegnatari degli appartamenti così spenderanno molto di più… Ma che volete che sia! Si rifaranno… affittando, appena pronte, quelle case ai turisti, o le rivenderanno, tra dieci anni, come qualcuno ha fatto per le case della prima 167, a prezzo di mercato! Il Centro Studi Martella, le Associazioni ambientaliste del Gargano protesteranno… Ma andassero …. a quel paese! Cosa dire agli ignari turisti che arriveranno in futuro a Peschici, attirati dai bei depliant che ne mostrano (soltanto) le bellezze? Benvenuti nella perla… cementificata del Gargano?


INVITO (prof. M.E. Di Carlo) = Cari amici, cosa sta succedendo nella piana della millenaria Abbazia di Kàlena, che da anni un gruppo di amici della cultura garganica sta difendendo dall’incuria e dall’abbandono con le unghie e con i denti? Ogni vostro intervento è gradito, in qualsiasi sede. E chi di voi può, onorevoli, consiglieri regionali e provinciali, rappresentanti dell’associazionismo, della cultura e dell’informazione, è pregato di darci una mano. Nel frattempo, gli amici della cultura e dell’associazionismo garganico si stanno preparando a una protesta concertata, come mai prima. Vi allego il mio grido di dolore, l’ennesimo. Ma questa volta non sarà isolato.


ADESIONE (prof. Luciano Forlani – Università Bologna) = Decisamente mi associo alla difesa e valorizzazione di Kàlena. Conosco da sempre Kàlena e vi porto gli amici a fare un giro (rigorosamente esterno, mai visitato dentro!). Il suo fascino è certamente legato anche alla posizione e all'isolamento da strutture di sviluppo turistico o altro. Il turismo "fuori stagione" (certamente dedicato a utenti attenti e scelti) del quale Peschici ha necessità è legato anche a questo grande valore esistente, oltre all'aspetto naturalistico tanto compromesso dagli ultimi incendi. Molti stanno continuando a sostenere che il degrado e inquinamento delle nostre zone più belle sono frutto del turismo di massa troppo concentrato nell'anno. Il bello è una grande risorsa anche economica e bisogna salvarlo.


SONDAGGIO = Continua intanto la richiesta di un vostro parere sulla scelta della piana di Calena come sito per la nuova 167. Nel momento in cui scriviamo i “no” sono al 95.9 percento, i “sì” al 2.7 e i “non so” all’1.4.

 Redazione

 

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