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15/01/2009

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RIFLESSIONI “AMARE” SU UNA SCOMPARSA
Clicca per Ingrandire Da un paio di giorni eravamo alla ricerca di uno spunto che giustificasse un nostro intervento nella discussione aperta da Franco Salcuni su “Quello che il Gargano non si può più permettere” (segui il link: http://www.facebook.com/reqs.php#/inbox/readmessage.php?t=44871517484&mbox_pos=0. Uno spunto valido, provocatorio, anti-bla-bla, sibilante come un frustino sadomasochista che lasciasse il segno in noi e in chi partecipa alla citata discussione, e motivasse i nostri intendimenti in merito all'associazionismo garganico e la nostra ottica al riguardo, quella visuale che in un paio di interventi sui siti abbiamo tentato di propagandare per conseguire un obiettivo che non ci sta solo a cuore ma ci scorre nelle arterie al pari di linfa vitale. E lo spunto è arrivato, silenzioso come un cobra, veloce come un dardo intinto nel curaro, affilato come un kriss, decisivo come l'excalibur.

Ore 20 o giù di lì di ieri, mercoledì 14: il diario montanaro lancia un appello: "Aiutateci a ritrovare Alessandro Ciavarrella" (leggi notizia in PRIMA PAGINA). Nel giro di tre ore e mezzo, dei 25 siti che quotidianamente teniamo sotto controllo, solo 5 (CINQUE) lo riprendono e rilanciano. Quali? Non vogliamo esimerci dall'elencarli, non ci teniamo minimamente a tacerli, anzi: il magazine di CarpinoFolkFestival, teleradioerre, garganopress, newsgargano e new punto di stella. Cinque su 25, un quinto dei siti dauno-garganici, il 20 percento dell'informazione più attiva del Promontorio e di Capitanata.

Una VERGOGNA!

Se, da un lato, la circostanza ci pone nella condizione di riaffermare che solamente il 20 percento è in linea col nostro pensiero quando parliamo di ASSOCIAZIONISMO o di SUPERASSOCIAZIONE o di ALLEANZA di ASSOCIAZIONI o di ASSOCIAZIONE di ASSOCIAZIONI (e cioè: individuare una priorità - nella fattispecie la scomparsa di un nostro figlio - e buttarsi a corpo morto su di essa per conseguire risultati positivi), dall'altro ci "regala" la mortificante desolazione di constatare che l'altro 80 percento se ne strafrega di sollevare un caso, di stabilire un momento di solidarietà (che insieme a partecipazione e pluralismo costituisono i fondamenti dell'ASSOCIAZIONISMO, come da noi riportato nel nostro intervento del 9 gennaio) verso una famiglia garganica, una famiglia come le nostre, che sta vivendo momenti d'angoscia.

Ci direte che siamo patetici? Fate pure! Ci direte che non si possono mettere in parallelo l'appello per uno scomparso con la necessità di salvare (TUTTI INSIEME, ASSOCIATI) CALENA? Fate pure! Ci accuserete di populismo, demagogismo, qualunquismo o di uno dei tanti "ismi" che ci ossessionano? Fate pure! Ci accuserete di strumentalizzare un evento doloroso mentre tutt'altra cosa è chiedere (TUTTI INSIEME, ASSOCIATI) un AUDITORIUM per il Gargano? Fate pure. A noi, con la convinzione che sia necessario e indispensabile fare fronte comune per qualsiasi evento che meriti, resta l'amarezza, l'avvilimnto, la mortificazione che se il Gargano non si unisce per un accadimento angosciante, non riuscirà MAI ad associarsi per altre occasioni di identica primaria importanza.

Piero Giannini

 Redazione
 

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