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12/01/2009

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LA NOTTE DEI FUOCHI

Clicca per Ingrandire Tutto pronto ad Alberona per un evento che mette insieme spettacolo e tradizione, coniugando le antiche usanze con la profondità del sentimento religioso. Sabato 17 gennaio, infatti, per gli alberonesi è un giorno del tutto speciale. La luce di fiamme scintillanti e il bagliore di antiche lanterne celebreranno il giorno dedicato a “I fochë dë Sant’Antonië”.

I fuochi di Sant’Antonio (foto del titolo; ndr) sono un evento tra sacro e profano, e danno il via al lungo periodo del Carnevale secondo una tradizione che si perde nella notte dei tempi. Il 17 gennaio, a partire dalle 18, Alberona sarà illuminata a giorno grazie a decine di grandi falò che saranno accesi nelle strade e nelle piazze del centro storico. Una giuria sarà impegnata a decretare quali saranno i tre migliori falò e, successivamente, a premiare gli autori dei fuochi più spettacolari.

Fino a notte fonda, attorno alla legna che illumina e riscalda, la gente del paese si riunirà per degustare pietanze tipiche, tutte a base di carne di maiale: fagioli con le cotiche, pizza con i “cicoli” e salsiccia, il tutto accompagnato da vino novello. Per l’occasione, a partire dalle 18.30, in molti punti del borgo saranno aperti diversi stand di degustazione (foto 1 sotto). La serata, inoltre, sarà animata da uno spettacolo itinerante di giocolieri, trampolieri, mangiafuoco e sbandieratori, artisti di strada che fanno rivivere la magia di un’arte molto radicata nella cultura della Daunia.

Quella dedicata a Sant’Antonio è una Festa molto sentita ad Alberona, probabilmente in virtù dell'ancora forte vocazione agricola del Comune. Nato nel terzo secolo dopo Cristo, eremita nel deserto egiziano, vissuto per scelta in compagnia di soli animali, Santo Protettore di questi ultimi, la fantasia contadina ha fatto di Sant’Antonio Abate un santo strettamente collegato alla vita rurale e, in particolare, alla ripresa dell'attività agraria.

Tra le manifestazioni cerimoniali di cui si compone la festa, la più appariscente è sicuramente quella dell'accensione dei fuochi. Già alcuni giorni prima della ricorrenza, in paese inizia la raccolta della legna che è successivamente accumulata in grandi covoni. L'origine di queste pratiche è connessa, probabilmente, all'antica convinzione che l'intercessione del santo possa guarire l'herpes zoster, lo sfogo, anche noto come "fuoco di sant'Antonio", che provoca prurito e bruciore diffuso. Il crepitio delle fiamme è accompagnato dall'inizio dei canti e dei balli popolari, che si protraggono fino all'estinzione del fuoco.

 Uff. Stampa Comune Alberona

 

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