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06/01/2009

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Clicca per Ingrandire Chiedo scusa ai lettori se userò la prima persona (non è mio costume, non ritenendomi un Enzo Biagi o un Indro Montanelli) e se l’ho scelta per la riflessione che segue è solo per offrire alle mie valutazioni maggiore incisività. Non sono mai stato un “mediatore dell’ultim’ora” e quando il mio ex-direttore Mario Gismondi mi dette del “democristiano” nel corso di un tentativo di facilitare un incontro “difficile”, mi offesi a morte. Pertanto quanto sto per affermare non ha assolutissimamente il sapore della composizione di un “battibecco” e non va “assolutissimamente” preso come tale.

In data 1° gennaio ho pubblicato, ripreso poi da OndaRadio, un mio BUON ANNO un po’ diverso dal solito sollecitato da certe emozioni romane (http://www.puntodistella.it/news.asp?id=1581). Tre giorni dopo, il 4, ho dato spazio a uno “sfogo” del presidente della Associazione vichese “Io sono Garganico”, Gaetano Berthoud (http://www.puntodistella.it/news.asp?id=1584). Due post indiscutibilmente non “collegati” fra loro. Per rendersi conto dei temi trattati, di cui è indispensabile conoscere la sostanza, seguire i link fra parentesi.

Oggi trovo sulla emittente viestana, in coda al mio pezzo scritto in qualità di presidente della Associazione Culturale “Punto di Stella”, una chiosa del direttore Ninì Delli Santi il quale - voglio essere malizioso, ma simpaticamente - prendendo al volo l’occasione si lascia andare a una reazione, giustificata ma a mio parere esagerata, avverso i contenuti della esternazione del Berthoud. Reazione che pongo pari pari all’attenzione degli utenti.

“Nelle analisi e nei piagnistei siamo maestri, e quasi sempre finiamo anche per concordare. Più che di una ‘città’, abbiamo parlato anche noi di un ‘condominio’. L’inchiesta/sondaggio di OndaRadio aveva solo la finalità di accelerare i percorsi di risoluzione di quei problemi, troppi, che ci angustiano da decenni. Proprio perché le difficoltà nascono nel momento in cui questo nostro ‘condominio’ deve confrontarsi con le difficoltà di ogni giorno: ottenere servizi sanitari adeguati, dotarsi di un sito per lo smaltimento dei rifiuti, organizzarsi nella promozione economica, avere strade e infrastrutture adeguate…

“In questo ‘condominio’ ci sono comunità che si trovano da decenni a convivere con tematiche analoghe. Altre realtà del Promontorio hanno sicuramente le loro ma non sono spesso accomunate alle nostre. Altro che ‘voler spaccare il Gargano’! Con San Giovanni Rotondo, Monte Sant’Angelo, ad esempio, non ci si ritrova assieme per l’emergenza rifiuti o sanitaria (ovvero per una discarica comprensoriale e un ospedale). Come spiegare ai Garganici, ad esempio, che l’Ato (Ambito territoriale di bacino per i rifiuti) è nato solo sulla carta ma che a diventare operativo ne passerà ancora di tempo? Così, con la discarica di Vieste ormai esaurita (in cui conferisce proprio quel nostro ‘condominio’ Gargano), si rischia di fare la fine della Campania, come già sta accadendo nel Salento.

“Tutto perché non si riesce a fare… una riunione di ‘condominio’. Motivo? I Garganici, per usare un eufemismo, faticano a stare assieme per discutere e confrontarsi. Di qui la nostra inchiesta/sondaggio che, partita da un riscontro ultradecennale con le difficoltà di dialogo tra Garganici, ha voluto porsi come punto di partenza per avviare un confronto vista la costante crescita delle varie emergenze. Così dopo trent’anni di attese per un ospedale del Gargano Nord ci si è lasciati scivolare addosso lo ‘scippo’ dell’eliambulanza! Fatti concreti dunque, e non fumo!

“E' anche vero che non ci scandalizziamo più di tanto se poi alcuni dei nostri ‘condòmini’ non sanno granché proprio di quei problemi da cui il ‘condominio’ è afflitto. Sorprendono però talune levate di scudi (e non vogliamo pensare che siano originate dalla mancata paternità dell’iniziativa… perché altrimenti scivoleremmo davvero nel demenziale!) che, tralasciando la sostanza delle varie questioni, ambiscono solo alla mercificazione del Gargano... E così anche noi siamo costretti a dare un nome alle cose: c’è qualcuno che non sa più cos’è il Gargano...
Sicuramente “l’io garganico”, e sono sicuro caro Piero che concorderai, non è davvero vendita di gadgets!”

Fin qui la “reazione” di Ninì Delli Santi, qua e là farcita di opportuna resipiscenza, alla quale ho… “reagito” con un commentino del seguente tenore: “OK, OK, OK!!! Ma se cominciamo (o continuiamo?) a ‘beccarci’ fra noi, caro Ninì, di passi avanti ne faremo ben pochi e più che una ‘riunione di condominio’, anche accesa battagliata dialettica, scadremmo nella solita solfa impregnata di provincialissimo campanilismo. Ma io sono OTTIMISTA di natura!”

Potrei anche fermarmi qui, sarebbe sufficiente limitarsi allo spirito del commento che nella sua obbligata sintesi esprime “in toto” la mia personale ottica sulle modalità da rispettare in maniera da riuscire a muoversi coi dovuti accorgimenti e i debiti paletti. Eppure due “cosine” le aggiungerei volentieri.

PRIMO - Ciascuno di noi, comunicatori telematici o della stampa, all’interno del proprio piccolo grande cosmo, “deve” esperire tentativi drastici e perentori atti a estirpare quell’humus che sa di faide intestine e rivalità che hanno lasciato il tempo che trovano, e ormai non hanno più terreno fertile e valide motivazioni nemmeno nelle tifoserie più ultras e violente (dopo tutti i morti patiti).

SECONDO - Per costituire e realizzare un “condominio” funzionante e agevolmente gestibile occorrono “larga intelligenza” e apertura di vedute che vadano ben al di là del recinto innalzato a proteggere la personale coltivazione, tal che diventi fruibile a tutti e i cui prodotti vengano distribuiti senza parsimonia e senza speculazioni, non soggetti ad attacchi pseudocritici e devianti o valutazioni gratuite e maligne (della serie “siccome non l’ho fatto io, fa schifo”).

So benissimo che le mie puntualizzazioni - non scivolate, per scelta ponderata, nel merito delle rispettive posizioni assunte dai due “contendenti” - urteranno la suscettibilità di qualcuno e se ciò dovesse malauguratamente accadere, vorrà dire che ho solamente perso tempo a buttar giù le precedenti considerazioni, intese in tutta semplicità e modestia a superare gli “scontri” prediligendo gli “incontri”, a indicare una strada - sorta di sopraelevata - stesa al di sopra di ogni conflittuale interesse e diretta a un obiettivo programmato (o da programmare a breve) preciso, facilmente identificabile, chiaro, immanente, alieno da astrazioni, beceri concettualismi e da tutti gli “ismi” che punteggiano maledettamente certe questioni.

Piero Giannini


 Redazione

 

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