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05/11/2008

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Le “grinfie” della Gelmini sui piccoli Comuni

Clicca per Ingrandire La chiusura della scuola primaria di Carlantino è quasi realtà. L’anno prossimo, l’istituto scolastico avrà meno di 50 alunni e la nuova normativa in materia, con questi numeri, prevede la soppressione della struttura didattica.

“Non siamo contro la riforma Gelmini e non vogliamo, né ci sogniamo di fare la guerra ad alcun ministro, ma alla sorte dei nostri ragazzi teniamo moltissimo”. Con queste parole il sindaco di Carlantino, Vito Guerrera (foto del titolo; ndr), ha voluto esprimere tutta la sua preoccupazione sul destino cui pare avviata la scuola del paese dopo l’approvazione della legge sul riordino del sistema scolastico. In Puglia le scuole a rischio estinzione sono 300, di queste 51 si trovano in Capitanata.

“A noi non interessano i dibattiti fin troppi accesi sul voto in condotta, l’educazione civica o sul maestro unico - ha proseguito il primo cittadino. - A noi preme solo che la nostra scuola non sia a rischio estinzione. In caso contrario, sarebbe davvero un enorme disagio mandare i nostri ragazzi a Celenza Valfortore, San Marco la Catola o chissà dove, soprattutto in inverno, con tutti i rischi connessi al maltempo e agli effetti di pioggia e neve sulla sicurezza già precaria della viabilità nelle zone montane”.

Anche a Carlantino, in questi ultimi giorni, i ragazzi sono scesi in piazza per difendere la propria scuola. “Nessuna strumentalizzazione degli alunni - ha voluto precisare Concetta Di Iorio, maestra e organizzatrice della manifestazione. - I nostri ragazzi, insieme ai loro genitori e a noi insegnanti, hanno protestato perché conoscono benissimo quali rischi corre la scuola a causa del decreto 154”.

Carlantino, insieme ad altri Comuni dell’area già attanagliati da diversi problemi, vede nella chiusura della scuola l’ennesima ingiustizia, il colpo finale che potrebbe portare alla morte sociale e culturale di un’intera comunità. “Non vogliamo che i disservizi che paghiamo noi grandi debbano subirli anche i nostri ragazzi - ha concluso Guerrera. - In questi ultimi anni abbiamo dovuto fare i conti con una forte emigrazione, un’economia stagnante e la ricostruzione lentissima seguita al sisma di sei anni fa. La chiusura della scuola ammazza qualsiasi idea di futuro”.


 Comune di Carlantino

 

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