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28/10/2008

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SE NON SI CORRE AI RIPARI, NIENTE ACQUA L”ESTATE 2009

Clicca per Ingrandire Sotto i 17mila litri al secondo, quasi il 6 percento in meno rispetto al fabbisogno idrico della regione. In Puglia scattano le nuove restrizioni all’erogazione d’acqua che servono a proteggere le poche scorte residue negli invasi del Sinni: a questo ritmo dureranno al massimo fino ai primi giorni di dicembre. La scorsa settimana, con 650 litri al secondo in meno rispetto alla norma, i disagi sono stati contenuti. Adesso che si scende di ulteriori 500 litri, per un periodo indefinito, i disservizi rischiano di essere molto maggiori.

L’Acquedotto pugliese infatti anticiperà a prima mattina la riduzione della pressione sulla rete che per tutta la scorsa settimana sono cominciate a mezzogiorno per concludersi all’alba. Le riduzioni riguardano tutto il territorio pugliese e servono, ovviamente, a far calare la quantità d’acqua utilizzata. In teoria queste manovre servono a dare un po’ meno acqua a tutti, ma nella pratica se c’è poca pressione qualcuno resta a secco: chi non ha l’autoclave, ad esempio, o anche chi è servito da serbatoi che non fanno più in tempo a riempirsi. È il caso di alcuni comuni del basso Salento e in generale delle zone più alte degli abitati.

L’Aqp ha predisposto un piano di emergenza comunicato alle prefetture. I sindaci sono invece stati avvertiti circa le procedure e invitati ad attuare iniziative per il risparmio idrico. E così da oggi non resta che sperare nella pioggia. Perché in caso contrario, entro 60 giorni, la Puglia rischia di perdere «il 30 percento delle risorse potabili attualmente erogate». L’ultima ricognizione dell’Autorità di bacino della Puglia ha infatti indicato che gli invasi del Sinni e del Locone hanno meno di 60 giorni di autonomia, mentre il Pertusillo durerà per quattro mesi. Ma anche se dovesse riprendere a piovere oggi, comunque nel 2009 si presenterà un altro problema: «l’annullamento pressocché totale del soddisfacimento irriguo nella prossima stagione estiva».

Significa che la Regione dovrà mettere a disposizione dei campi l’acqua dei pozzi e (soprattutto) quella proveniente dall’affinamento dei reflui: e bisogna fare in fretta. Se questa settimana la Puglia non ha sofferto in maniera significativa i primi tagli idrici, lo deve soprattutto al nuovo sistema di telecontrollo degli impianti, grazie al quale è possibile misurare con precisione (e in tempo reale) le quantità d’acqua erogate. Una consolazione che vale fino a un certo punto: se le condotte sono vuote, la tecnologia non può fare miracoli.

Massimiliano Scagliarini

 newsgargano (testo + foto)

 

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