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21/10/2008

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“DA SOLI NON SI VA DA NESSUNA PARTE”

Clicca per Ingrandire Lavoriamo tutti per riuscire ad annoverare il santuario di Monte Sant’Angelo, “il tempio dell’Arcangelo Guerriero, ultimo avamposto dell’Europa cristiana”, lungo le propaggini francigene del Sud e autentico ‘finis terrae’ dei cammini verso Gerusalemme” (A. Paolucci), nel patrimonio dell’Umanità riconosciuto dall’Unesco. Ma i tempi sono maturi per aprire il protocollo e intraprendere il percorso di sostegno anche al riconoscimento, nello stesso patrimonio, del magnifico e singolare “Rosone” della Cattedrale di Troia (foto del titolo e nella foto 1 sotto, di Alberto Conte, incastonato nella sua Cattedrale; ndr).

Con questa proposta tesa a rafforzare due dei più suggestivi attrattori di Capitanata, insieme alla tomba di S.Pio a San Giovanni Rotondo, e accolta con interesse dal presidente del Consiglio Regionale pugliese, Pietro Pepe, e dall’assessore alla Cultura, Domenico Lomelo, si è concluso sabato sera a Troia il convegno di inaugurazione del Distretto Culturale “Daunia Vetus”. Un appuntamento, diventato evento per la nutrita partecipazione di autorità politiche e religiose, nonché di autorevoli rappresentanti del mondo della cultura, dell’economia e della ricerca, che vuol contribuire a quel comune senso di responsabilità, nella delicata fase di innovazione, per il rilancio dei territori interessati e della destinazione Puglia in generale.

Onori di casa affidati al direttore di “Daunia Vetus”, Giovanni Aquilino, che in apertura ha presentato il video illustrativo del distretto e ha precisato: “non si tratta di creare una Disneyland della cultura, ma di valorizzare le risorse e accrescere la consapevolezza delle ricchezze di questa terra”. Dieci comuni del Subappennino danno vita al progetto, che fa della cultura il filo sul quale si inanellano le perle preziose di Lucera, Troia, Bovino, Biccari, Faeto, Orsara di Puglia, Pietramontecorvino, Roseto, Celenza e Castelnuovo della Daunia, a cui si aggiungono entrambe le Comunità Montane dei Monti Dauni e la stessa Provincia di Foggia, e mettono insieme un sistema di collaborazione e una rete di interessi comuni.

Un progetto a suo tempo promosso e finanziato dalle Fondazioni di origine bancaria aderenti all’Acri (Associazione Casse di Risparmio Italiane), che con la presenza del dott. Luigi Maruzzi, della Fondazione Carialo, hanno voluto testimoniare l’apprezzamento a “Daunia Vetus” e segnalare il recente accordo della stessa Fondazione con la Regione Lombardia per lo sviluppo, nella realtà più produttiva del Paese, del medesimo modello distrettuale.

Al saluto, ai ringraziamenti e all’esortazione comunitaria del vescovo della Diocesi Lucera-Troia, mons. Domenico Cornacchia, e di quello emerito, mons. Francesco Zerrillo, hanno fatto eco gli interventi del sindaco di Troia, Edoardo Beccia (a nome anche dei dieci sindaci del distretto) e di Pietro Pepe, che ha voluto assicurare l’attenzione e il sostegno della Regione Puglia. Altrettanta disponibilità è arrivata dal sen. Carmelo Morra e dal presidente della Provincia di Foggia, Antonio Pepe, che ha auspicato un lavoro di concerto “per poter riportare tra le mura in cui furono raccolti e composti, quei preziosi codici manoscritti costituenti il Fondo Cavalieri” (dal nome del Vescovo, mons. Emilio Giacomo Cavalieri, che li aveva fatti restaurare e rilegare), fondo ancora oggi conservato, in apposita sezione, presso la Biblioteca Nazionale di Napoli.

Stimolo a una maggiore accessibilità all’immenso patrimonio devozionale, conservato nei musei ecclesiastici, accompagnato a qualche riferimento normativo e organizzativo, è giunto da mons. Luigi Tommasone e da don Gaetano Coviello, in ordine responsabile diocesano e delegato regionale CEI per i Beni Culturali Ecclesiastici. A cui è seguita l’efficace raffica di riflessioni del neo-rettore dell’Università degli Studi di Foggia, Giuliano Volpe.

“La fruizione del patrimonio resta elemento prioritario della capacità di attrazione dei territori”, “La cultura non risponde a logiche di proprietà”, e ancora: “Essa non va imbrigliata tra inconcludenti profluvi di parole, ma fatta volare sulla spinta dei fatti”. “Produrre incessantemente cultura è il miglior modo per conservarla e difenderla”. A tal fine l’Università, ha segnalato il prof. Volpe, si rende totalmente disponibile e per questo: “chiede di essere utilizzata”.

Coro di consensi al modello distrettuale di “Daunia Vetus” anche dal fronte politico. L’assessore regionale all’Istruzione e Beni Culturali, Domenico Lomelo, si è soffermato sull’ineluttabilità della logica di sistema: “Da soli non si va più da nessuna parte”. Ha esortato a non esitare a mettere in rete i musei del distretto e ad allargarne gli spazi espositivi, ricordando che “l’occhio del viaggiatore è più impressionabile di quello del residente”. Le comunità locali, abituate dalla quotidianità dei rispettivi contesti, rischiano “di farci l’occhio”, e di impigrire sguardo e attenzione fino a: “considerare normale la straordinarietà di un elemento come il Rosone della Cattedrale di Troia, ad esempio”.

Infine anche Massimo Ostillio, assessore al Turismo e Industria alberghiera, dopo aver portato il saluto del presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, ha voluto ribadire che: “Con Daunia Vetus si sta facendo qualcosa di intelligente”, assicurando che la Regione non potrà che sostenere le evoluzioni del progetto “nell’ottica di una valorizzazione qualificata della proposta culturale dell’entroterra, come complemento all’offerta turistica balneare”. I comuni obiettivi di centrare l’azione sulle “persone”, favorire processi di destagionalizzazione e perseguire attente politiche ad alto tasso di fidelizzazione, hanno già fatto di Daunia Vetus “un interlocutore plurale di riferimento”.

L’emozione suscitata dall’intervento di Antonio V. Gelormini, conclusivo di un’intensa giornata, con la citazione del direttore dei Musei Vaticani, Antonio Paolucci: “I pellegrini provenienti dal nord Europa, di fronte al Rosone e alla Cattedrale di Troia, capivano che un nuovo mondo meraviglioso ed incognito si apriva alla loro avventura”, e l’invito ai sindaci di far proprio questo straordinario attrattore e farlo girare come volano di promozione per ognuno, hanno acceso in tutti orgoglio ed entusiasmo.


 Redazione

 

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