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14/10/2008

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“ORA BASTA! SBLOCCHIAMO LO STALLO!”

Clicca per Ingrandire “ORA BASTA! LA SITUAZIONE DI STALLO DEVE FINIRE!!!

“Gli studenti del Liceo scientifico e dell’I.T.T. di Peschici, costretti da anni a fare lezione in locali adibiti a scuole non degni di un paese civile, DENUNCIANO gli intoppi e i ritardi burocratici che non permettono l'inizio dei lavori per la costruzione del nuovo edificio e giudicano paradossale il fatto che ai privati vengano concesse autorizzazioni, con iter velocissimo, anche in casi in cui queste non dovrebbero essere concesse, mentre alla realizzazione di un'opera pubblica di importante rilevanza sociale e culturale si sovrappongono continuamente degli incomprensibili ostacoli, con il rischio di far perdere i finanziamenti già stanziati dopo anni di dura battaglia.

“Pertanto GIOVEDI 16 OTTOBRE provvederanno all'occupazione dei locali
che ospitano i due indirizzi superiori e invitano la cittadinanza ad affiancarli in questa battaglia di civiltà e di dignità sociale. Tale iniziativa si protrarrà fino a quando non si riceveranno delle risposte concrete e decisive per l'inizio dei lavori.”

Questo il testo del manifesto affisso sui muri di Peschici. Ce ne siamo occupati, con due articoli delle prof.sse Grazia Silvestri e Teresa Rauzino, il 10 aprile di quest’anno. Ricordiamo ancora l’accorato appello della prima indirizzato all’allora ministro della P.I. Fioroni. “A Peschici, piccolo centro del Gargano, le aule del liceo scientifico “Fazzini” (sezione staccata di Vieste) - scriveva - sono dislocate su tre piani di uno stabile privato, due sotto il livello strada ed uno al di sopra. Non esiste un laboratorio e neppure una cassettiera dove custodire il registro personale”.

E la rinnovata “memoria” rivolta al presidente della Provincia del tempo, Stallone, di “posare” al più presto la prima pietra dell’edificio scolastico promesso e progettato per Peschici, per dare al nostro piccolo Comune, colpito tanto duramente dagli incendi di luglio, una nuova linfa vitale che servisse a realizzare quella competenza sociale e civica, capace di formare cittadini attivi in grado di interagire con il loro territorio, salvaguardare l’ambiente e progettare un futuro imprenditoriale sano e competitivo”. Che terminava con un angosciante, duplice, interrogativo: “Perché non siamo stati ascoltati anche noi? Siamo forse figli di un Dio minore?”

Alla Silvestri si accompagnò, puntuale, la denuncia della collega Rauzino. “In tutti questi anni – ricordava - la promessa della costruzione di un nuovo edificio da parte dell’Amministrazione provinciale di Foggia, è rimasta tale! Peschici è rimasta, nelle politiche scolastiche della Provincia, l’eterna Cenerentola! Le continue assicurazioni di Stallone «di seguire, con la dovuta attenzione, l'iter amministrativo per dare alla città una sede scolastica idonea» non hanno dato gli esiti sperati!”

Tutto ciò accadeva ad aprile e costituiva la “coda” di una vicenda che si trascina da oltre sedici anni. Torna alla ribalta oggi, proprio oggi che - “riforma Gelmini” in atto - è tempo di soppressione di scuole e istituti “anomali e sottodimensionati con popolazione studentesca inferiore a 50 alunni”. O di accorpamenti per quelli con meno di 500 unità. A Cerignola l'istituto d'arte, a Lucera elementare e media del convitto nazionale. Ed è solo l’inizio. Sì, la speranza, coltivata per quasi due decenni, è sempre l’ultima a morire, ma non circola “aria buona”, fermo restando che la pazienza ha un limite, tolleranza e sopportazione sono esaurite, e… gli scantinati sono malsani. Gli studenti peschiciani e Peschici non meritano quanto è accaduto e sta accadendo sulla loro pelle. E se vogliamo che i nostri ragazzi impieghino nel proprio paese le personali capacità e abilità, rigettando la politica della “fuga di cervelli”, evitiamo d’ora in avanti di incorrere in simili macroscopici errori, provvedendo quanto prima a “puntare i piedi”. La nuova Amministrazion è avvertita. Non è suo compito costruire un istituto superiore (che ricade fra gli impegni dell’Ente Provincia), ma ha e deve sentire la responsabilità di “darsi da fare”!

p.g.

 Redazione

 

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