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07/10/2008

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I SUONATORI “SUONATI” DALLE MERAVIGLIE

Clicca per Ingrandire Partiti da Peschici alla mezzanotte del primo ottobre, dopo circa dieci ore di viaggio il gruppo della Banda musicale “Città di Peschici” (foto del titolo; ndr) è arrivato a Genova, atteso da una ex musicante ora studentessa universitaria, Grazia Pupillo, che l’ha accompagnato per sestieri e vicoli della città vecchia, in una passeggiata verso la cattedrale di San Lorenzo, passando per la casa natale del compositore Goffredo Mameli (autore del nostro Inno Nazionale; targa commemorativa in foto 1 sotto), fino a giungere a ciò che rimane dell’abitazione dove nacque Cristoforo Colombo.

Il pomeriggio, immersi nel blu dell’Acquario, una miriade di colori e specie ittiche diverse ha letteralmente rapito sguardi e immaginazione di grandi e piccini. Meduse, razze, tartarughe marine, delfini, pesci-sega, cernie, foche e perfino alcuni esemplari di squalo bianco, nuotavano a pochi centimetri dalle bocche spalancate dei piccoli musicanti stupiti e anche dei loro accompagnatori, meravigliati da uno spettacolo irripetibile (foto 2). Il percorso porta i visitatori a visitare le vasche delle specie più rare di pesci tropicali che, coi loro colori brillanti, fanno rivivere le avventure del pesciolino Nemo e dei suoi amici in un famoso film di Disney. Quindi, trasferimento in albergo a Sanremo per cena e meritato riposo.

Giornata di venerdì, ripartenza e visita delle meravigliose città di Cannes, Nizza e Principato di Monaco. Immancabile la passeggiata sulla “Croisette” (foto 3), il celeberrimo viale dei “vip” che ogni hanno si danno appuntamento qui durante il Festival del cinema di Cannes. Di fronte a una cornice di mare blu cobalto, si viaggia alla volta della bellissima Nizza, città che diede i natali al generale Giuseppe Garibaldi (statua equestre in foto 4) il 4 luglio 1807. Rivediamo col gruppo alcune notizie storiche interessannti che la riguardano: nel 1713 il Trattato di Utrecht riconosce il dominio della città al Regno sabaudo di Sicilia e dal 1718 la contea costituisce lo sbocco al mare del nuovo Regno di Sardegna. Nel 1860 viene definitivamente annessa alla Francia (farà brevemente parte del Regno d'Italia solo nel 1942/43) in seguito alla firma del Trattato di Plombières (1858) e del Trattato di Torino (1860), come compenso territoriale assieme alla Savoia per l'aiuto dato dalla Francia al Risorgimento Italiano e l’immenso dolore dell’Eroe dei Due Mondi.

Poi, percorrendo le strette stradine che la collegano al Principato di Monaco, passando per Antipolis (l’odierna Antibes) colonia greca, che vanta il porto turistico più grande della costa (15mila posti barca), il gruppo giunge compatto nelle vie della città vecchia, indicate in francese e in monegasco (lingua nazionale, sorta di dialetto genovese), dove ha sede il Palazzo Principesco, fa visita alla cattedrale in cui sono sepolti il Principe Ranieri III e la Principessa Grace Kelly (la tomba in foto 5) e assiste al cambio della guardia sulla piazza antistante la rocca da dove si può godere uno dei panorami più affascinanti al mondo.

Qui, grattacieli di oltre trenta piani si reggono su fondazioni edificate direttamente in mare, mentre mastodontiche navi da crociera ormeggiano a pochi metri dalle abitazioni più vicine al porto (foto 6) e, in pieno centro urbano, a maggio si corre il più difficile Gran Premio di Formula 1. Proprio seguendone a memoria il tracciato e salendo con l’ascensore posto nel tunnel del circuito si giunge sulla piazza del Casinò (foto 7) e dell’Hotel de Paris, “location” molto esclusive davanti al cui ingresso sfilano le più belle e lussuose macchine in produzione, soggetto di centinaia di fotografie. Il tempo sembra fermarsi di fronte a tanto lusso ostentato, vanto dei fortunati proprietari di quei gioielli a quattro ruote. In serata si rientra a Sanremo con visita a Casinò municipale e Teatro Ariston (quello del Festival della Canzone italiana).

Lo spettacolo che attende tutti a Portofino (foto 8) è mèta della giornata successiva. Stipati come sardine nel piccolissimo autobus che la collega a Santa Margherita Ligure, i gitanti arrivano nel caratteristico borgo sul mare, stupiti dalla bellezza e dalla spettacolare vista panoramica che si gode scalando il monte con la chiesa di San Giorgio, passando per il faro e il castello. Anche qui, la sorpresa di vedere yacht e velieri ormeggiati praticamente in paese, è notevole. Classico gelato e dopo un paio d’ore di permanenza giunge il momento di salutare anche questo posto incantevole: ci attende Ravenna, dove si concluderà il viaggio, con l’immancabile giornata di domenica, interamente dedicata al parco divertimenti di “Mirabilandia”.

Bilancio del viaggio? Assolutamente positivo, sia per i ragazzi (veri attori dell’Associazione Musicale) sia per gli accompagnatori. “Un concentrato di emozioni, novità, bellezze, che contribuiranno alla crescita del bagaglio culturale di tutti noi - commenta il presidente Nino Maggiano al termine della gita. - “Quattro giorni che rimarranno impressi nella mente di ciascuno di noi e difficilmente dimenticheremo”, conclude, prima dei saluti di rito e il ringraziamento a tutto il direttivo e a chi si è impegnato per rendere possibile l’intero evento.

“Ogni anno miglioriamo e le mete sono sempre più suggestive ed esclusive - dichiara Michelino Vecera, accompagnatore e padre di ben quattro musicanti. - L’anno prossimo, dobbiamo impegnarci per una gita ancora più bella e interessante”. Soddisfazione, infine, di tutti i genitori accompagnatori per l’eccellente riuscita e la grande partecipazione dei ragazzi. Il tutto servirà come stimolo a fare sempre meglio il proprio ruolo di musicante, sotto la guida del M.tro Mario Racioppa.

Di sicuro, il prossimo anno serviranno più pullman per condurre tutti verso le mete che durante i prossimi mesi si programmeranno. Sono infatti una decina i musicanti tornati a suonare dopo anni durante i quali si sono allontanati per i più svariati motivi. Dunque il gruppo cresce, e con esso migliora la qualità delle esecuzioni. Pertanto, rinnoviamo l’invito e l’appuntamento al prossimo anno.

Domenico Martino

 Redazione

 

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