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03/10/2008

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GROTTA PAGLICCI: 15 MILIONI IN FUMO?

Clicca per Ingrandire Quello che si temeva ora è realtà. Circa tre miliardi di vecchie lire destinati da Unione Europea e Regione Puglia alla valorizzazione del giacimento paleolitico di Grotta Paglicci rischiano di ritornare al mittente e con essi i sogni e le speranze di sviluppo di giovani volontari e imprenditori del più piccolo comune del Parco Nazionale del Gargano, Rignano.

La notizia, anche se ancora ufficiosa, gira nei palazzi della politica da ormai un paio di settimane ed è arrivata nelle stanze del Coordinamento Amici di Paglicci, il sodalizio che da anni si batte per la salvaguardia e la pubblicizzazione del sito preistorico più importante d’Europa. A quanto pare non ci sarebbero più i tempi tecnici per iniziare e ultimare i lavori finanziati con due progetti Pis (Progetti Integrati Settoriali) da 750mila euro cadauno. Tutto ciò per la lentezza estrema della burocrazia, per un commissariamento inutile del Parco Nazionale del Gargano (Ente titolare e gestore diretto dei fondi), che finora ha portato solo danni e rallentamenti, e per il pressappochismo e l’inconsistenza della politica garganica nella sua visione più ampia.

Il Coordinamento lancia a tal proposito un accorato appello al presidente dell’Ente, l’avvocato Giandiego Gatta, perché si faccia interprete delle esigenze dei locali: “Si spera che la notizia diffusa non corrispondi al vero, in caso contrario si chiede un urgente incontro al Parco per decidere sul da farsi e tentare tutto il possibile per scongiurare il peggio; l’impegno di Gatta per Grotta Paglicci e per il piccolo comune di Rignano Garganico è stato sempre fattivo e intenso. Siamo convinti che anche questa volta farà lo stesso”.

Per concludere, nei prossimi giorni assemblea sull’argomento organizzata dal Coordinamento. Si parlerà dei 15 milioni di euro che rischiano di ritornare a casa, di un museo che stenta ancora a essere aperto e dello stato di degrado in cui versa la grotta, che rischia il crollo di una parte consistente dell’antico Riparo Estero. Va ricordato che a Paglicci, grazie agli scavi condotti magistralmente dagli archeologi dell’Università di Siena in collaborazione con la Soprintendenza Archeologica della Puglia, sono stati portati alla luce in 40 anni di attività oltre 45mila reperti, molti dei quali hanno cambiato il volto della preistoria conosciuta e meno nota.


 Garganopress

 

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