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03/10/2008

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PESCHICI: CRONACA DI UN CONSIGLIO COMUNALE

Clicca per Ingrandire Sotto la presidenza di Antonio Fasanella, il 2 scorso alle 18.30, si tiene in prima convocazione la seduta straordinaria e urgente del Consiglio Comunale di Peschici (foto del titolo; ndr). Assenti Michelino Vecera, Michele Tavaglione, Matteo Mongelluzzi e per i primi minuti Antonio Guerra. Di seguito la discussione di ciascuno degli otto accapo.

1° = VARIAZIONI AL BILANCIO DI PREVISIONE 2008 – Il sindaco Domenico Vecera specifica che costituiscono storni di fondo relativi a somme utili a far fronte agli impegni fino al 31 dicembre. Il consigliere d’opposizione, Michelino Esposito (foto 1 sotto, a sin.), dichiara subito il suo voto contrario per non essergli stata data la possibilità di visionare gli atti, ribadendo che non è la prima volta che accade e suggerendo di stare molto attenti a questo tipo di spese. Gli si accoda il consigliere Antonio Scopece (minoranza) chiedendo il motivo della urgenza di convocazione. Il sindaco la spiega con la impellente necessità di discutere il 3° argomento all’odg (salvaguardia equilibri di bilancio) e l’8° (approvazione Convenzione Calena). L’accapo passa con il solo voto della maggioranza, anche riguardo alla immediata esecutività.

2° = RICONOSCIMENTO LEGITTIMITA’ DEBITI FUORI BILANCIO – Antonio Guerra (foto 2), nel frattempo aggregatosi all’assemblea, ne interrompe la presentazione avanzando il tema dell’urgenza trattato in sua assenza. Il presidente gli consiglia di essere più puntuale e cede la parola al sindaco che illustra la consistenza di tali debiti: 12mila 524 euro nei confronti della Siae per pendenze degli anni 2005-06-07 non pagate. Guerra chiede la parola e dichiara che quelli in discussione sono punti troppo importanti per essere trattati con tanta fretta e nella ignoranza dei contenuti degli atti. Occorre, ricorda, essere più rispettosi della legge e dei cittadini, per “costruire una nuova saggia mentalità”. Chiude l’intervento chiedendo una webcam in aula e la diffusione in internet delle sedute di Consiglio perché, afferma, “le cose vanno male”. L’accapo viene approvato col voto favorevole della maggioranza e di Antonio Guerra il quale, di fronte allo stupore dell’assemblea, motiva il suo “sì” dichiarando che “vengono prima le esigenze dei cittadini”.

3° = SALVAGUARDIA DEGLI EQUILIBRI DI BILANCIO – Il sindaco illustra una situazione debitoria di 804mila euro dovuta: I – a somme erogate dopo l’incendio del 24 luglio 2007 e per l’alluvione del 21-22 ottobre stesso anno, anticipate per conto della Regione Puglia da cui si attende la copertura di 680mila euro; II – a mancati incassi, pari a 120mila euro, relativi al 20 percento di aumento sulla tassa rifiuti solidi urbani (Tarsu) 2007 “congelato” per andare incontro alle urgenze della popolazione dopo l’incendio di luglio (al riguardo rende noto che in bilancio mancano dai 300 ai 350mila euro di Tarsu non pagata negli ultimi anni). Conclude annunciando maggiori controlli, nel breve, con azioni mirate a riequilibrare i conti. “La situazione – aggiunge – è tale che richiede la massima vigilanza”. Esposito chiede che si leggano, al riguardo, le relazioni della dirigente del I Settore (Filippa Napolitano) e del revisore dei conti Di Spaltro. Il sindaco ne dà lettura confermando il parere favorevole di entrambi. Seguono gli interventi. Guerra dichiara di astenersi dal voto in quanto, dati i tempi ristretti, il riequilibrio di bilancio non può attendere.

Esposito esprime scetticismo di fronte a una situazione che definisce “non bella” e se l’Amministrazione pensa di tamponare il deficit coi contributi regionali… Viene interrotto dal sindaco che annuncia l’imminente arrivo di 450mila euro già stanziati dall’Ente di via Capruzzi (Bari) ai quali si aggiungeranno 154mila euro di recupero imposte e tasse comunali non pagate. Esposito completa la sua disamina ricordando che anche la Geap (l’azienda del gas di cui è compartecipe il Comune) incide in tale quadro e si rammarica che dopo tre anni di chiusura in negativo e lo sforzo della precedente Amministrazione di ripianare il debito, oggi si ritorni a parlare di recuperare una situazione già debitoria che si protrarrà chissà per quanti anni. E chiede d’intervenire prontamente per conoscere perché gli incassi siano risultati inferiori rispetto alle spese affrontate per l’impianto di erogazione del gas in paese. Vecera lo rassicura comunicando che il “buco” sarà tamponato dal credito che il Comune vanta nei confronti di cittadini inadempienti per Ici prima casa non pagata in passato (pari a 800mila euro), più incassi minori.

Michelino Esposito riprende il suo intervento passando alla situazione legata alla raccolta differenziata. “Il servizio – afferma – non corrisponde a quanto stabilito in capitolato. Dove sono finiti – continua – i bidoncini che solo in pochi hanno ricevuto e i sacchetti per rimpiazzare quelli utilizzati? Visto che il servizio lo paghiamo, facciamola funzionare questa raccolta differenziata!” Il sindaco assicura che saranno attuati maggiori controlli anche se bisogna attendere il 2010, data di scadenza del contratto con l’attuale ditta, per bandire una nuova gara. Al proposito prende la parola il vicesindaco, Memo Afferrante (foto 3, a sin.). “Insieme col sindaco – spiega - abbiamo personalmente sopperito, durante l’estate, ad alcune carenze. Il servizio è di sicuro da migliorare, però anche i cittadini, in particolare gli operatori turistici che sono i primi a lamentarsi ma sono anche i primi a non osservare le direttive, devono comportarsi in modo da non creare disservizi”. Esposito allora chiede perché, stando così le cose, non si decurta la rata di pagamento alla ditta che cura la raccolta facendola corrispondere all’effettivo servizio prestato e aggiunge un episodio che sulle prime voleva tacere: “Perché, questa estate, ho visto i vigili andare a lavare le strade?” Gli si risponde che è stato un servizio per il quale i vigili si sono prestati volontariamente.

Il presidente Fasanella tenta di chiudere il botta e risposta promettendo che la vicenda, abbastanza complessa nelle sue dinamiche, sarà oggetto di specifico accapo in uno dei prossimi Consigli, ma Antonio Guerra lo ravviva aggiungendo che “i tecnici devono muoversi di più” e auspicando un maggior rapporto di relazione fra i componenti dell’Amministrazione. Segue l’intervento di Luigi D’Arenzo (consigliere di maggioranza) che ricorda: “I bidoncini distribuiti sono stati mille e 600 ma solo un centinaio vengono utilizzati, gli altri sono finiti in campagna per la raccolta delle olive”, e annuncia che prossimamente i mercati quotidiano e quindicinale saranno trasferiti nell’area dell’ex campo sportivo di cui sono iniziate le assegnazioni degli spazi ai commercianti. Scopece invita a redigere un piano in grado di evidenziare tutte le spese inutili. Vecera gli conferma che si provvederà e nei prossimi mesi si avrà l’intera situazione sotto controllo. La votazione: approvato l’accapo col voto contrario della minoranza e l’astensione di Antonio Guerra.

4° = ADESIONE INIZIATIVA GAL GARGANO – Il sindaco comunica che per partecipare al piano di sviluppo 2007/13 e collaborare con il Gal (Gruppo di Azione Locale), entrando così nel giro dei finanziamenti, occorre una delibera del Consiglio Comunale. L’assemblea approva all’unanimità.

5° = APPROVAZIONE SCHEMA STATUTO E CONVENZIONE ATO (Ambito Territoriale Ottimale) – Non viene neanche discusso e votato in quanto il sindaco, nelle more fra la sollecitazione dell’assessore provinciale Pecorelli inserita nell’odg e la seduta di Consiglio, ha rintracciato lo schema già approvato dalla giunta Tavaglione nel maggio 2007.

6° = RECUPERO SOTTOTETTI E LOCALI INTERRATI – Relaziona Afferrante che propone l’esclusione dell’Area “A” (Centro Storico) dal piano di recupero a evitare nuove tettoie e nuove mansarde. Michele Marino (consigliere di minoranza, foto 1, a ds.) consiglia di non escludere il Borgo Antico. Si approva all’unanimità.

7° = LAVANDERIA INDUSTRIALE DITTA GARGAN WHITE – La deroga richiesta dai F.lli Salvatore e Marco Maggiano viene approvata all’unanimità.

8° = CONVENZIONE ABAZIA DI CALENA – L’assessore alla Cultura, Leonardo Di Miscia (foto 3, a ds.), procede a un excursus dell’intera vicenda che si trascina da anni e legge la Convenzione da approvare fra il Comune di Peschici e i fratelli Martucci (Vincenzo, Francesco, Maria e Annalisa, proprietari del bene architettonico vincolato dalla Soprintendenza) che cedono la fruizione delle due antiche chiese e la disponibilità, su richiesta, del giardino adiacente. Infine puntualizza che in dieci giorni – fra l’inizio della “trattativa” e la sua conclusione – si è risolto un “argomento pesante” (l’ha definito) che continuamente ha messo a rischio, nelle sue varie fasi di sviluppo, il buon esito dell’operazione. “Viva Calena” ha sintetizzato, “punto serio e storico da cui ripartire, cardine delle vicende di questo paese”, aggiungendo che dal termine dei lavori (da effettuarsi con i finanziamenti di “Area Vasta”, ciò non toglie che se non ci saranno penserà il Comune provvederà) il popolo di Peschici potrà entrare in quella chiesa e rendere omaggio alla Madonna che tanto ama. E invita tutti, dati i “mugugni” di qualcuno sulla durata della convenzione ma visti i lunghissimi precedenti, a prendere la soluzione come “un evento strettamente positivo”. Conclude la sua relazione ringraziando mons Domenico D’Ambrosio, che ha sempre tenuto alto il richiamo della chiesa di Calena, il Centro Studi “G. Martella” presente nella persona del presidente, la prof.ssa Teresa Rauzino, Enzo D’Amato, che si è battuto senza demordere mai, e Italia Nostra.

Il sindaco aggiunge nei ringraziamenti gli eredi Martucci i quali, pur con tutti gli impedimenti creati, hanno compiuto uno “sforzo in più” avendo capito che una soluzione era molto richiesta dai peschiciani. “Adesso – conclude – insieme, noi e loro, potremo accrescere le possibilità di ottenimento di finanziamenti. Tant’è vero che ci rivedremo presto per vedere di recuperare l’intera struttura”. Per gli interventi si segnala il “gran risultato che rende onore al Comune, al popolo e al paese” con cui si esprime Antonio Guerra, accomunati alla cultura che non poteva tacere “davanti all’agonia di un bene abbandonato, atteso da tutto il paese e non utilizzato dai circuiti turistici”. Più scettico Michelino Esposito che ha definito la conclusione della vicenda “un parto da cui è nato un mostro”, se si guarda al resto dell’Abazia che rimarrebbe in condizioni disastrate e alla durata della concessione: “solo 40 anni”. Dà atto, tuttavia, all’Amministrazione di aver chiuso un periodo e ritiene la soluzione un “fatto positivo, l’inizio di un capitolo nuovo”, anche se il metodo non è stato dei migliori. E qua si è rifatto a una bozza di Convenzione deliberata dal Comune in data 17 giugno 2005 che è rimasta praticamente “inosservata”, bozza che stabiliva una durata superiore ai 40. “Quarant’anni – puntualizza Esposito – che si ridurrano a 30 perché meno di 10 anni non passeranno prima di vedere i lavori terminati”. Antonio Scopece aggiunge le sue preoccupazioni per la salvaguardia dell’Abazia in quanto nelle vicinanze circolano anche mezzi molto pesanti che provocano notevoli vibrazioni e chiede una maggiore sorveglianza della stretta strada adiacente. E Guerra chiude sperando in una migliore illuminazione dell’intera zona e più segnalazioni della presenza di un bene storico qual è Calena. L’accapo è approvato dall’intera assemblea.

Esauriti gli argomenti all’ordine del giorno, la seduta è tolta alle 20,30.

p.g.

 Redazione

 

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  Commenti dei Lettori:

-- 03/10/2008 -- 19:05:59 -- GIUSEPPE

Io in campagna non ci vado mai, ma, comunque, ho ricevuto un solo bidone!

 
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