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27/09/2008

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STL: ESISTE LA LEGGE? UTILIZZIAMOLA!

Clicca per Ingrandire Il settore turistico di Capitanata è già pronto a ingranare la quarta per voltare definitivamente pagina, e divenire più efficace ed efficiente. Il nuovo punto d’innesto è dato dalla creazione dei sistemi turistici del Gargano e dei Monti Dauni, un’idea che sta portando avanti Nicola Vascello, assessore provinciale al turismo.

Il Sistema Turistico Locale costituisce uno degli strumenti di ‘governance’ che vede gli Enti Locali, gli operatori privati, singoli o associati, e gli altri soggetti pubblici, protagonisti dello sviluppo turistico dei propri territori. La Legge italiana individua questo strumento come “un contesto turistico omogeneo o integrato, comprendente ambiti territoriali appartenenti anche a regioni diverse, caratterizzato dall’offerta integrata di beni culturali, ambientali e di attrazioni turistiche, compresi i prodotti tipici dell’agricoltura e dell’artigianato locale, o dalla presenza diffusa di imprese turistiche singole o associate” (art.5 legge n.135 del 29 marzo 2001, “Riforma della legislazione nazionale del turismo”).

Tra gli aspetti maggiormente innovativi e qualificanti di tale riforma figura l’introduzione di un nuovo modello organizzativo dell’offerta turistica, imperniato sul concetto di cooperazione sistematica tra i primi responsabili e beneficiari dello sviluppo quali gli enti locali, gli operatori del settore ed in genere la comunità locale. L’art. 2 prevede, infatti, che lo Stato e le Regioni riconoscano, sulla base del principio di sussidiarietà, il ruolo dei territori con particolare riguardo all’attuazione delle politiche intersettoriali e infrastrutturali necessarie alla qualificazione dell’offerta turistica, e nel contempo valorizzano l’apporto dei soggetti privati per la promozione e lo sviluppo dell’offerta turistica.

Il primo comma dell’art. 5 della 135/2001 definisce i Sistemi Turistici Locali come modello organizzativo e si caratterizza per due aspetti fondamentali: l’esaltazione della dimensione territoriale dell’offerta turistica e l’integrazione necessaria tra le diverse componenti del sistema, in particolare fra gli attori pubblici e privati, non solo nella fase di gestione, ma anche in quella della elaborazione progettuale.

Gli obiettivi da perseguire sono:
- sostenere attività e processi di aggregazione e integrazione tra le imprese turistiche, anche in forma cooperativa, consortile e di affiliazione;
- attuare interventi intersettoriali e infrastrutturali necessari alla qualificazione dell’offerta turistica e alla riqualificazione urbana e territoriale delle località ad alta intensità di insediamenti turistico-ricettivi;
- sostenere l’innovazione tecnologica degli uffici di informazione e accoglienza ai turisti, con particolare riguardo alla promozione degli standard dei servizi al turista;
- sostenere la riqualificazione delle imprese turistiche, con priorità per gli adeguamenti dovuti a normative di sicurezza, per la classificazione e la standardizzazione dei servizi turistici, con particolare riferimento allo sviluppo di marchi di qualità, di certificazione ecologica e di qualità, e di club di prodotto, nonché alla tutela dell’immagine del prodotto turistico locale;
- promuovere il marketing telematico dei progetti turistici tipici, per l’ottimizzazione della relativa commercializzazione, in Italia e all’estero.

Ora questo iter legislativo approda anche in Capitanata. “Tutto è previsto dalla nuova Legge di riordino del turismo pugliese - dice Vascello. - Per quanto riguarda la nostra provincia, vorremmo creare due sistemi, uno del Gargano e uno dei Monti Dauni, che però non rimarranno due mondi separati perché tra di loro ci sarà una osmosi. Infatti i due territori hanno diverse caratteristiche ed esigenze, ma anche altrettanti punti di contatto”.

Vascello disegna il percorso da intraprendere. “I sistemi turistici locali favoriranno anche zone che non hanno vocazione turistica ma possiedono risorse da mettere in rete, come Ordona, a esempio. Tutto ciò va visto in un’ottica di movimento, imparando a non ripetere gli errori del passato -aggiunge. - Questo è un importante strumento che, progettato bene, diviene un’enorme risorsa, altrimenti si rivela un elemento di criticità che porta alla frammentazione del territorio. L’obiettivo è proprio quello di armonizzare le attività, ponendo fine allo scarso coordinamento e all’improvvisazione. Per fare il salto di qualità serve omogeneità e quindi dobbiamo dire basta alle sovrapposizioni dei vari Gal, Comunità Montana, Comuni e Provincia”.

L’assessore conclude strizzando l’occhio al futuro. “Una volta applicata la Legge, saranno convocati i vari attori territoriali, ai quali saranno assegnati ruoli precisi. Pertanto precorreremo i tempi della legge di riordino regionale con il prossimo forum provinciale del turismo, cercando già di istituire un tavolo tecnico permanente”.

Matteo Palumbo


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