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20/09/2008

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“BENVENUTI NEL PAESE DEI FUORILEGGE!”

Clicca per Ingrandire “Pianifichiamo il verde per non perdere paesaggi”: è il titolo del documento realizzato da Italia Nostra-Sezione Gargano e presentato a Peschici durante i lavori della “Giornata nazionale per la difesa dei paesaggi sensibili” (foto del titolo, la locandina; ndr) che ha visto la partecipazione dei sindaci dei paesi del Gargano, del presidente del Parco Nazionale del Gargano, Giandiego Gatta, del ricercatore in Geobotanica Nello Biscotti, del responsabile regionale del settore Beni culturali, Luciano Virgilio, e dell’assessore all’Urbanistica della Regione Puglia, Angela Barbanente, riuniti nella sala congressi di un hotel locale.

Obiettivo della “giornata” guardare il drammatico evento del 24 luglio 2007 non solo come un fatto tragico, ma utile a diventare punto di ripartenza per una valorizzazione oculata del territorio curandone maggiormente gli aspetti naturalistici. Lo ha chiaramente puntualizzato nel suo intervento di apertura la presidente della Sezione Gargano di Italia Nostra, Menuccia Fontana, moderatrice dell’incontro (foto 1).

Durante la proiezione di alcune slides digitali realizzate da Nello Biscotti (foto 2), sono stati posti all’attenzione dei presenti tutti gli aspetti “positivi” che un evento tanto drammatico porta con sé, a partire dalla perdita delle chiome degli alberi che, con la loro ombra, impediscono il germogliare di moltissime specie della flora garganica. “La rinaturalizzazione delle aree avviene in maniera spontanea e crea quelle diverse zone tipiche della macchia mediterranea, favorendo la nascita e la crescita di altre specie di alberi, quali lecci e querce, molto meno pericolose dei ben noti pini d’Aleppo”, ha spiegato Biscotti, aggiungendo che nei decenni scorsi i boschi di pino servivano all’economia locale per la produzione di resina e dei suoi derivati, mentre oggi possono tranquillamente fare posto ad alberi che meglio resistono alle fiamme creando minori pericoli alla pubblica incolumità.

Provocatoriamente, il sindaco di Peschici, Mimmo Vecera (foto 3), ha dato il benvenuto ai presenti accogliendoli nel “paese dell’abusivismo, dei piromani e dei fuorilegge”, a voler significare il disagio suo e della popolazione garganica tutta verso le numerose campagne denigratorie di mass-media e varie istituzioni nel descrivere questi luoghi come terre lontane da regole e senso civico, dimenticando di descriverne gli aspetti che lo rendono unico in tutta Europa e non solo.

“Troppe volte ci si dimentica delle bellezze naturali che questa terra offre a noi che la abitiamo e ai numerosi turisti che ogni estate ci onorano della loro presenza. E’ arrivata l’ora di riscattarci e toglierci di dosso queste etichette che non meritiamo”, ha continuato il sindaco, sottolineando come l’epoca dell’abusivismo edilizio degli anni settanta era dovuta principalmente agli esagerati divieti imposti dalle leggi. “Oggi la realtà è sotto gli occhi di tutti e dobbiamo portarla all’attenzione dei media affinché d’ora in avanti si parli di Peschici e del Gargano solo positivamente, evidenziando gli aspetti culturali, ambientali e naturalistici, operando in sinergia con gli enti preposti al controllo del territorio al fine di rendere il loro intervento migliorativo dei luoghi e non penalizzante per lo sviluppo. C’è bisogno, infine, di regole condivise”.

Questo l’appello che ha chiuso l’intervento di Mimmo Vecera. Appello raccolto e sposato dal presidente del Parco Nazionale del Gargano, Gatta (foto 4), il quale, compiacendosi del carattere propositivo dell’iniziativa, assicura il proprio impegno a coniugare la tutela del paesaggio col potenziamento delle strutture. Certo non ha nascosto l’amarezza nel prospettare la situazione del personale dell’Ente che presiede. “Ho avuto modo - ha affermato - di denunciare all’allora ministro dell’Ambiente, Pecoraro Scanio, la scarsità di mezzi e di uomini di cui dipongo: solo 40 unità a tutela del territorio, 20 delle quali in ufficio al disbrigo delle pratiche. Eppure ci troviamo a vivere in uno zoo a cielo aperto, una vasta area in cui sono racchiuse una miriade di biodiversità, e nel quale deve prevalere il bene dell’intera comunità su ogni altro interesse. Deve finire il tempo dei ‘niet’ a tutti i costi, bisogna risolvere i problemi, non crearli”. Quindi ha chiuso il suo intervento con un deciso proposito: “Non un Parco del NON fare, ma un Parco del COME fare”.

Gli ha fatto eco il sindaco di Vico del Gargano, Luigi Damiani (foto 5), convinto che governare la rinascita naturale, cercando di non violentare il regolare corso della natura, sia l’obiettivo da perseguire, tenendo presente Leggi e regolamenti. “Bisogna governare - ha affermato - il cambiamento della vegetazione e del paesaggio. Per far questo è necessario che politica e istituzioni facciano un passo indietro, “di umiltà”, ponendo un argine alla deriva culturale sempre più dilagante, principale causa del degrado del territorio”.

Infine, l’atteso intervento di Angela Barbanente (foto 6), assessore all’Urbanistica della Regione Puglia, che ha ammonito tutte le istituzioni a prendere atto che nessuno deve vantarsi di avere la coscienza a posto. “Assumiamoci le nostre responsabilità - ha dichiarato. - Abbiamo il dovere d’interrogarci su quanto abbiamo fatto o avremmo potuto fare. Bisogna capire quali errori sono stati commessi, correggendoli e sforzandoci di non ripeterli. E’ necessario rinnovare i piani di sviluppo territoriali alle esigenze attuali. Quelli a disposizione delle città pugliesi sono ormai vecchi e vanno aggiornati, a cominciare dal Piano Territoriale Regionale. Siamo obbligati a guardare il paesaggio in maniera dinamica - ha concluso - riqualificando le aree degradate, mettendoci tutti d’impegno per il bene del nostro territorio e fermando quelle azioni di devastazione che si sono perpetrate negli anni scorsi”.

Ne è uscito un quadro contrastante con, da un lato, la volontà delle istituzioni locali a voler intraprendere un cammino comune al fine di garantire un giusto equilibrio tra sviluppo e recupero del territorio, e dall’altro la ferma convinzione del governo regionale a un’azione di salvaguardia preventiva dei luoghi e delle risorse naturali presenti. Certi, comunque, di giungere a un accordo che non sia troppo restrittivo per lo sviluppo e al tempo stesso guardi alla salvaguardia del territorio, i relatori si sono congedati dandosi appuntamento a un prossimo incontro per tracciare il primo bilancio delle azioni concordate in questa sede.

Domenico Martino

 Redazione (foto DOMMART)

 

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