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16/09/2008

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IL “RIFUGIO” DI UMBRA A PALAZZO DOGANA

Clicca per Ingrandire Il Comunicato n. 960, Ufficio Stampa Provincia di Foggia, rende noto che il Consiglio ha chiuso oggi l’iter relativo alle progressioni orizzontali che hanno interessato il personale dipendente dell’Amministrazione di Palazzo Dogana. L’assemblea consiliare ha provveduto a esaurire gli argomenti all’ordine del giorno fra i quali attendevamo la risposta dell’assessore al Turismo alla interrogazione del capogruppo di “La Capitanata Prima di Tutto”, Rocco Ruo, circa il futuro del “Rifugio”, l’alberghetto-pensione della Foresta Umbra abbandonato da anni a un destino inglorioso. Risposta arrivata puntualmente nell’ultima parte della seduta, dedicata interamente alla discussione delle interrogazioni, in particolare dei consiglieri Domenico Farina (PdL), Antonio Principe e Antonio Angelillis (PD) e, appunto, Rocco Ruo.

Il consigliere carpinese ne ha presentate due, per l’esattezza: la prima - inerente le vicende dello stadio “Pino Zaccheria” di Foggia - è rimasta sospesa, mentre la seconda, quella di cui stiamo argomentando, ha ricevuto la seguente risposta dall’assessore provinciale al Turismo, Nicola Vascello: “L’Assessorato al Turismo intende inserire il Rifugio all’interno di una programmazione turistica che ne esalti le potenzialità, consapevoli del valore dell’immobile e convinti di intervenire con celerità per una sua rivitalizzazione”.

(Una curiosità: in una delle tante nostre letture cui ci concediamo d’estate, abbiamo scoperto la presenza del Rifugio Umbro quale location delle ultime fasi di un “noir”, scritto da una emergente Pàmela Garden, in libreria da pochi mesi: “Black Madame”, titolo che è tutto un programma. Il romanzo, per la verità, sviluppa la sua trama muovendosi prima in un paesino molisano per terminare il suo travolgente ritmo narrativo tra la Foresta Umbra e una mai citata, ma facilmente riconoscibile, Vico del Gargano, nella cui più accorsata edicola-libreria abbiamo per caso rintracciato il volume. Non stiamo qui a consigliarlo, ma ad avvertire i deboli di cuore e chi si spaventi o s’impressioni facilmente di non leggerlo.)

 Redazione

 

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