IL TURISTA NON E” UN POLLO DA SPENNARE! Rimbocchiamoci le maniche e… largo ai giovani!

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L'ARTICOLO

09/09/2008

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IL TURISTA NON E” UN POLLO DA SPENNARE! Rimbocchiamoci le maniche e… largo ai giovani!

Le affermazioni esposte dall'analista del turismo Antonio V. Gelormini sono molto interessanti. Infatti, nel commento da me inviato alla redazione del giornale, quando parlavo di mancanza di cultura turistica facevo proprio riferimento alla scarsa (o assente) collaborazione che vi è tra gli enti, pubblici e privati, e non solo.

Il dott. Gelormini parla di "fare sistema". Giustissimo, e sono d'accordo, ma prima di fare sistema bisogna che la gente impari che il "turista" non è un pollo da spennare, ma una risorsa, un investimento per il futuro. Quante volte (e ne ho lette di cotte e di crude) la popolazione locale tratta i turisti come se fossero merce da vendere, offrendo servizi non idonei e ricevendo solo lamentele? Bisogna capire che un sistema funziona se tutti gli elementi che lo compongono funzionano in maniera coerente e coesa. Creare un Stl (Sistema turistico locale; ndr) e avere operatori del settore senza competenze, provoca solo danni alla nostra immagine, al nostro brand "Gargano".

Ci sono, poi, alcuni punti da tenere in considerazione e analizzare per cercare di migliorare l'attuale situazione del nostro Promontorio, tra cui:
1. analisi "reale" dell'attuale situazione turistica sul Gargano
2. attivazione di una forte collaborazione tra operatori del settore, analisi delle loro necessità (proposte vantaggiose, progetti e sistemi premianti) e soprattutto ricerca di persone COMPETENTI E GIOVANI, che seguano un settore molto dinamico come il turismo
3. predisposizione di piani di sviluppo turistico specifici per il territorio garganico, con richiamo a target specifici a ampliamento degli stessi con servizi idonei (creazione di "convention bureau", come nel Salento, per lo sviluppo del turismo congressuale)
4. miglioramento rete di comunicazione, potenziamento della promozione turistica (attraverso azioni mirate di marketing territoriale) e creazione di un forte marchio d'area in cui si riconosca il Gargano (tanto più un brand si identifica con un prodotto o con un'area, tanto più quel brand è forte), come accade per "Salento D'amare"
5. forte comunicazione interna tra gli operatori del settore (non si può pensare di fare promozione se poi gli stessi operatori non conoscono la azioni di marketing intraprese dalla regione o dalla provincia).

Solo così si potrebbe cominciare a parlare di cultura turistica. Gerlomini ha ragione a dire che "o ce l'hai o non ce l'hai", ma questo sarebbe un piccolo passo importante e significativo che, se svolto in maniera ottimale, porterebbe a piccoli ma importanti segni di miglioramento.

Ci sarebbere tanti altri punti da analizzare, ma è bene partire da questi per affrontare passo dopo passo un progetto a lungo termine. Consideranzo, poi, che il Gargano non ha peso politico a livello di Giunta regionale, vorrei dire che sarebbe meglio cominciare a muoversi in maniera autonoma, come è stato fatto per il Distretto turistico di Taormina, in Sicilia, e cercare di mantenere la politica fuori dal turismo, perchè tutti sanno che i tempi della politica non corrispondono ai tempi del turismo.

Gelormini voleva sapere quanti studenti pugliesi sono iscritti qui ad Assisi. Siamo all'incirca una quindicina, con maggioranza di studenti leccesi e poi baresi. La Puglia nel 2007 è risultata la prima regione per "esportazione" di studenti nelle altre regioni e all'estero, altro problema di cui tener conto.

Redazione

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Commenti dei Lettori:

-- 10/09/2008 -- 12:00:46 -- ETTORE

Come Tutte le attività economiche il turismo non sfugge alla "regola" degli esempi positivi da seguire, vedi Trentino come sistema turistico e Emilia Romagna come promozione, cominciamo a percorrere le stesse strade senza formule astratte e ricette magiche del politico di turno, non aspettiamo ... muoviamoci. Carlo