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06/09/2008

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Vico: “Bisogna lavorare con… imPazienza”

Clicca per Ingrandire Intervista al sindaco Luigi Damiani, ideatore dell’iniziativa che ha portato a Vico del Gargano le mostre “combinate” Vico-San Menaio del più famoso fumettista italiano. Lo abbiamo ascoltato per tracciare un bilancio dell’estate e discutere dei problemi irrisolti di questo paese del Promontorio.

DOMANDA - Il Comune di Vico continuerà a tenere vivo non solo il ricordo, ma anche gli studi su Andrea Pazienza?
RISPOSTA - Per l’estate prossima, ma questa è ancora solo un’idea, vorremmo proporre altre vite “imPazienti”. Mentre, per quanto riguarda Andrea, vorremmo organizzare nella Torre di Guardia, alla fine del Lungomare di San Menalo a lui intitolato, una mostra permanente dei suoi lavori.

D. - A proposito del Lungomare di San Menaio “Andrea Pazienza”, come ora si chiama, le segnaliamo uno scempio che sembra uscito da un cartone animato: dalla spiaggia, prima di arrivare ai cosiddetti “Cento Scalini”, si vede una grande muraglia che sostiene un parcheggio, forse abusivo, coperta e malamente nascosta da un folto rampicante di edera di plastica. Lei ne è al corrente? Ciò non le sembra stridente con l’aver intitolato a Pazienza quel Lungomare, che per noi è anche una dichiarazione d’impegno a vigilare su un paesaggio già tanto compromesso e cercare di recuperarlo?
R. - Naturalmente ne sono al corrente: si tratta di un abuso, già segnalato agli organi competenti, che dipende dalla procedura DIA (Dichiarazione di Inizio Attività), presentata al Comune per piccoli interventi edilizi che poi, a volte, si trasformano in abusi di questo genere.

D. - Non sarebbe forse il caso di vigilare con maggiore attenzione a evitare che vengano portati a termine scempi, più difficili poi da abbattere?
R. - Purtroppo abbiamo anche un problema di organico insufficiente, anche se, non lo nascondo, è necessaria una maggiore preparazione degli operatori.

D. - Non crede che il Gargano stenti a decollare rispetto al Salento anche per la scarsa tutela delle sue coste e del suo territorio?
R. - A parte il fatto che anche il Salento ha i suoi scempi, bisogna considerare la storia dello sviluppo turistico del Gargano, partito una quarantina di anni fa in modo spontaneo da parte di persone che, piano piano, si sono trasformate in operatori turistici, senza averne una preparazione. Le strutture di accoglienza negli anni Settanta erano povere, soprattutto campeggi, prima rivolti ai giovani, quelli per intenderci che leggevano i fumetti di Pazienza, e poi via via frequentati da famiglie che non si potevano permettere vacanze più costose. E’ rimasto un luogo per un’utenza media, che ora si sta riqualificando. Inoltre nelle terre di Bari, Brindisi e Lecce, c’è tradizionalmente una classe imprenditoriale più attiva che ha saputo sfruttare alcune idee importanti, come il Festival della Taranta, ed è stata aiutata per cinque anni da un governatore, Fitto, originario del Salento.

D. - Quali sono i margini di intervento, su che cosa ritiene si debba puntare?
R. - Credo che la riqualificazione del Gargano è più facile che parta dall’interno del territorio piuttosto che dalle sue coste, per esempio con la riqualificazione del patrimonio forestale.

D. - Facendo attenzione che non lo incendino, come ahimé troppo spesso è avvenuto.
R. - Ovviamente. Nella Foresta Umbra ci sono strutture, come vecchie caserme, che potrebbero essere il punto di partenza per un’ospitalità diffusa e qualificata.

D. - A proposito, che ne è del famoso progetto di albergo diffuso di Gae Aulenti?
R. - E’ un’idea certamente bella della passata Amministrazione, che però è rimasta un’idea, perché noi non abbiamo trovato nessun progetto e il Comune di Vico possiede solo due casette nel Centro Storico, un po’ poco per avviare un albergo diffuso.

D. - Uno dei problemi che i turisti lamentano è la difficoltà di trovare parcheggio durante il mese di agosto, come risolverlo? E poi, non si potrebbe organizzare una navetta di collegamento tra Vico e Calenella, anche per alleggerire il traffico?
R. - Per i parcheggi abbiamo individuato alcune aree del paese, a ridosso del Centro Storico, ma sono di proprietà privata. Per cui, escludendo l’esproprio, ricorreremo allo strumento della perequazione, vale a dire: i proprietari cedono al Comune i terreni in cambio del diritto di edificare in altre zone, ma questo comporta tempi lunghi, perché bisogna che venga approvato il Piano Regolatore. Per quanto riguarda la navetta per Calenella, bisognerebbe che qualche privato ci pensi.

D. - Abbiamo sentito dire che a Calenella (nella foto, la baia; ndr), nella zona al di qua della Statale, scendendo da Vico, è prevista la costruzione di un insediamento. E’ vero? Non prelude a un’intensa cementificazione della piana, come avvenuto a Peschici?
R. - Lo escludo perché non è stato ancora redatto il Piano Regolatore e io personalmente sono contrario a un’ipotesi di urbanizzazione massiccia E’ previsto, invece, l’ampliamento di un agriturismo, già esistente, che ha ottenuto il permesso di costruire da due Conferenze di Servizio che noi abbiamo ratificato, ravvisandone l’utilità e la non invasività. D’altra parte governare e ben amministrare significa mantenere un equilibrio tra salvaguardia ambientale e necessità di ampliare l’offerta turistica.

D. – Infine, per sintetizzare il bilancio delle iniziative di questa estate: che cosa rimane della kermesse di Pazienza che tanto successo ha ottenuto?
R. - Rimane la lezione che è necessario lavorare sul prodotto Gargano insieme alla sua promozione. Il prodotto Gargano deve essere composto da alcuni ingredienti quali la naturalità, le strutture, le infrastrutture e la cultura. Testimoniamo che se l’iniziativa culturale è stata soddisfacente e la naturalità è un dato di fatto, resta molto da fare sul piano di strutture e infrastrutture. Per queste cose occorre lavorare con “imPazienza”.

K. Ricci / E.Gargiulo

  l’Attacco (6 settembre)

 

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