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05/09/2008

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Lesina: alla ricerca di cavità sotterranee

Clicca per Ingrandire Sono riprese a Lesina Marina le attività di monitoraggio affidate all’impresa Servizi e Costruzioni Srl dall’Autorità di bacino per la valutazione del fenomeno di dissesto idrogeologico. L’attività consiste principalmente nell’esecuzione di indagini geognostiche, finalizzate all’individuazione di cavità presenti nel sottosuolo, nella fascia centrale dell’abitato di Lesina Marina. Le attività sono quelle previste dal primo progetto d’indagini il cui obiettivo è arrivare a conoscere l’evoluzione del fenomeno in una zona distante dal Canale Acquarotta, in passato già sottoposta a indagine.

Dopo aver appreso ufficialmente di un ulteriore finanziamento di 400mila euro per il completamento del monitoraggio, il sindaco di Lesina, Giovanni Schiavone, lo scorso 20 agosto ha chiesto a Protezione Civile e Autorità di Bacino di utilizzare il secondo finanziamento per effettuare indagini prioritariamente e unicamente nella zona ritenuta di massima cautela, cioè quella prospiciente il canale Acquarotta, per avere dati aggiornati (le ultime indagini risalgono agli anni 2000-2001) con l’obiettivo di avere una valutazione dello stato di pericolosità in quella zona già oggetto di sgomberi e procedimenti tecnico-amministrativi coi quali si è richiesta la partecipazione dei proprietari nella valutazione dello stato del rischio dei relativi fabbricati.

La richiesta è stata discussa anche nel Comitato Tecnico Operativo nella seduta d’insediamento del 29 agosto avvenuta nella nuova sede della Protezione Civile di Bari. Nell’occasione fu data priorità a una valutazione dello stato di pericolosità della zona. “E’ una decisione importante - ha commentato il sindaco - che metterà nelle condizioni, seppur minime, di ponderare bene e meglio sulle aree a maggiore pericolosità e rischio, anche per rivedere eventualmente le procedure avviate nei confronti dei tantissimi proprietari che dovranno documentare, attraverso indagini e certificazioni, lo stato di rischio dei propri fabbricati”.

Bisognerà, quindi, attendere alcuni mesi per ottenere l’esito del nuovo studio di monitoraggio perché si possa realmente avere una situazione conoscitiva aggiornata di quella zona, in contemporanea alle attività di indagini già in corso nel corpo centrale dell’abitato di Lesina Marina. Per tutta l’estate l’Amministrazione Schiavone si è impegnata a cercare di definire provvedimenti per la tutela della pubblica e privata incolumità sollecitati dal Tavolo tecnico di lavoro appositamente costituito il 30 aprile scorso, nelle diverse sedute tenute a Lesina e nella Prefettura di Foggia.

Il Comune ha effettuato, inoltre, massicce campagne d’informazione sul fenomeno, anche attraverso manifesti murali e due conferenze pubbliche l’8 e 22 agosto, ordinando fra l’altro una riduzione del traffico veicolare pesante, la delimitazione e recinzione delle aree con cavità, e l’attivazione delle procedure per gli sgomberi. Va anche sottolineato, però, che il sindaco sin dal principio ha assunto una posizione divergente rispetto al resto del Tavolo tecnico e, in particolare, al Prefetto Calvosa in ordine agli sgomberi.

Schiavone ha infatti operato una distinzione sostanziale tra le due palazzine oggetto di apposita ordinanza di sgombero, per oggettive valutazioni che ne hanno determinato la decisione, e gli altri fabbricati ai cui proprietari è stata chiesta una partecipazione nella valutazione dello stato del rischio. Sul versante dei lavori di messa in sicurezza del Canale Acquarotta, il 3 settembre il Tar Puglia, che avrebbe dovuto pronunciarsi sul ricorso proposto dalla ditta classificatasi seconda per effetto del relativo appalto pubblico, ha rinviato la discussione dell’istanza cautelare all’udienza del 1° ottobre 2008.

Il Comune, quindi, dovrà impegnarsi in queste ore in una necessaria e indifferibile riflessione: dare corso alla consegna provvisoria dei lavori sotto riserva di legge o meno, stante l’urgenza di intervenire prima che il clima autunnale e invernale diventi un ulteriore ostacolo per all’avvio dei lavori. Tutto questo proprio mentre i diversi Comitati, sorti a favore di Lesina Marina per seguire la situazione di dissesto, hanno chiesto a sindaco e Autorità interessate - tra cui il presidente della Regione Vendola e Autorità di bacino - di non far avviare i lavori poiché rappresentano solo un tentativo per “mitigare” e non “risolvere” il problema. Il Comitato Tecnico Operativo nella seduta del 29 agosto aveva però sollecitato i lavori subito dopo la pronuncia del Tar Puglia.

Il sindaco resta fiducioso circa la dichiarazione dello stato di emergenza che dovrà essere sollecitato alla presidenza del Consiglio e alla Protezione Civile Nazionale, poiché potrà essere di grande aiuto alla risoluzione del problema, con le assegnazioni di priorità di finanziamento. Gli interventi necessari comportano risorse finanziare adeguate, a partire dalla realizzazione di una rete di fogna bianca, impermeabilizzazione e interramento dell’attuale Canale Acquarotta con la riapertura del vecchio alveo, quindi chiusura delle cavità createsi e ripristino dello stato dei luoghi.

 Uff. Stampa Comune di Lesina

 

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