“Non c’è pace tra gli ulivi”: questo il titolo di un bel film di Giuseppe De Santis uscito nelle sale cinematografiche agli inizi degli anni ’50, quando esistevano una cinematografia italiana e buoni registi. Non c’è pace nella terra dei limoni e delle arance, e la Montagna del Sole continua ad accecare. Per la seconda volta, nello spazio di poco tempo, l’Ufficio Tecnico del Comune di Vico del Gargano si trova, suo malgrado, decapitato per arresto del dirigente incaricato. Sfortuna, mala sorte, casualità, coincidenza? Nulla di tutto questo, sono scelte consapevoli, nomi suggeriti, caldeggiati, spinti da precise volontà per guidare, acconciare, modellare l’indirizzo dell’Ufficio più importante dell’Amministrazione comunale.

Non è casuale nemmeno il momento, poiché un Consiglio comunale, una intera comunità, portatori d’interesse, liberi professionisti del ramo, aspettano col fiato sospeso, fra mille chiacchiere e dicerie di ogni sorta, di conoscere quale sorte toccherà al Piano Urbanistico Generale chiuso nei cassetti della Giunta comunale in attesa del definitivo passaggio del Consiglio.

Sarebbe politicamente e istituzionalmente corretto che un sindaco ultrasuffragato, e vero vincitore della nuova tornata amministrativa (Pierino Amicarelli; ndr), magari trascurando anche qualche consigliere o assessore ectoplasma eletto a sua insaputa, verificando e chiedendo spiegazioni pubbliche su talune assenze in Consiglio comunale, senza lasciarsi intimorire, girasse lo sguardo in casa propria per scoprire decine e decine di bravi professionisti e professioniste. Vico del Gargano è florido di ingegneri, architetti, geometri, alla pari e anche meglio.

Non hanno nulla da imparare dai “gloriosi” Costantino, Aimola. Follieri e simili, e sarebbe meglio una volta per tutte, di smetterla di santificare a buon mercato nomi e persone che puntualmente si rivelano nicchie buie, dove è difficile guardare cosa nascondono e molto facile essere trascinati nella cronaca giudiziaria. Non è difficile tenere puliti nome di un paese, fatti e situazioni, basta non importare immondizia (Michele Angelicchio).