“Senza lavoro, senza stipendio e senza cassa integrazione. Così si tocca il fondo, ne va della dignità del lavoratore”. Questo il duro commento di Gabriele Taranto, segretario territoriale Ugl Foggia, all’indomani del vertice in Prefettura sul futuro dei lavoratori Gema, agenzia di riscossione tributi che serviva oltre un centinaio di Comuni in tutta Italia. Dall’incontro, infatti, è emersa l’impossibilità da parte della Regione Puglia di erogare fondi per la cassa integrazione in deroga. E poi ci sono ancora tre mensilità da riscuotere.

“La situazione - continua Taranto - è delicata e complessa, e riguarda non soltanto i circa sessanta lavoratori foggiani. Quindi una soluzione può arrivare solo portando la questione all’attenzione nazionale. L’ipotesi di una ricollocazione presso le agenzie subentranti non basta: molti dei Comuni che vantano crediti da Gema hanno già provveduto a internalizzare il servizio di riscossione. Ancora una volta - sottolinea - emerge con prepotenza uno dei più grandi deficit del nostro territorio: la mancanza di concrete politiche economiche di sviluppo. Qui si preferisce l’assistenzialismo.

“Riguardo al caso Gema - conclude - mi auguro che qualcosa si muova con l’imminente nomina ad amministratore unico di Luigi Maida. Da parte sua, l’Ugl si dichiara pronta fin da subito ad aprire un dialogo proficuo per risollevare le sorti dei lavoratori”.


NOTA DI VINCENZO CAMPOBASSO = Lo stizzoso motto “Piove… governo ladro!” mi pare azzeccatissimo. Come nei film gialli, si dice ‘cherchez la femme’, poiché il più delle volte è da essa che il tutto si origina, così nella società di questi brutti momenti italiani non è sbagliato pensare al governo per giustificare tutto il negativo che di giorno in giorno, sempre più, viviamo. Se non fossero stati tagliati i fondi ai Comuni, i Comuni non avrebbero licenziato la Gema, la Gema non avrebbe licenziato i dipendenti, poveri penalizzati finali che, senza lavoro e senza soldi, non possono consumare e non possono partecipare a favorire la ripresa dell'economia. Il serpente (o il cane) che si morde la coda. Tutta colpa del governo! In Francia, Hollande, in quattro e quattr'otto, ha sistemato parecchie cose; in Italia, non si è avuto il coraggio di fare azioni contrarie alla volontà di Berlusconi che, lasciato il governo, si tiene sempre nell'ombra, con la sua ‘longa manus’, come un ‘deus ex machina’!