“La ‘Pertini’ di Orta Nova sta diventando la mitica fabbrica di San Pietro, con una differenza: allora si costruì la più grande chiesa della cristianità, oggi i tecnici di regime stanno comprimendo e soffocando ogni spazio vitale a studenti e insegnanti che continueranno a fare lezione in un cantiere ancora per chissà quanto tempo”. La segretaria cittadina del Partito Democratico, Iaia Calvio, commenta “l’annuncio del nostro podestà in sedicesimi, deciso a cancellare il campo di calcetto interno alla scuola media per insediarvi l’asilo nido finanziato dalla Regione Puglia”.

Il Pd fa rilevare il ritardo accumulatosi nel programma dei lavori, avviati da circa due anni e non ancora consegnati “smentendo i proclami di Palazzo e le promesse elettoralistiche - continua Calvio, - e costringendo chi frequenta quella scuola a muoversi fra pozzanghere, buche, fanghiglia, transenne del cantiere abbandonate in giro: tutti elementi che per i diversamente abili costituiscono oggettive barriere architettoniche”.

Ora, la decisione di realizzare l’asilo nido dove sorge il campo di calcetto “è stata assunta senza alcuna consultazione di insegnanti e studenti che lo utilizzano e aggrava il già compromesso quadro di sostenibilità civica, per così dire, dell’opera perché si offre un servizio cancellandone un altro e si mettono in concorrenza fra loro esigenze che un buon amministratore avrebbe dovuto conciliare. Magari utilizzando una piccola porzione di tutti i terreni finora inutilmente espropriati e pagati a caro prezzo da un’Amministrazione a corto di idee e programmi”.

“La ‘Sandro Pertini’ avrebbe bisogno di interventi urgenti per “rendere agibile il cortile e l’aula magna, riattivare i laboratori, mettere in sicurezza la palestra - continua la segretaria del Pd - mentre questi nuovi lavori, uniti a quelli di abbattimento e ricostruzione dell’altra ala dell’istituto che chissà quando inizieranno, aumenteranno i disagi di una comunità scolastica attualmente dispersa in quattro strutture, una delle quali un’abitazione malamente e pericolosamente adattata a sede scolastica. A conti fatti - conclude - Peppino Moscarella e la sua Amministrazione sono riusciti a trasformare un’opportunità per la comunità in una iattura”.