Nichi Vendola non molla. Rimanda al mittente la lettera del segretario regionale Pd (che gli chiedeva una “rinuncia”), decide di rivolgersi al popolo di Puglia e annuncia la sua ricandidatura all’insegna della “buona politica”. Lascia così il cerino di un Pd in preda alla confusione nelle mani di Sergio Blasi e Michele Emiliano. Una catastrofe politica per il partito appena reduce dal suo congresso. E c’è già chi ne chiede il commissariamento in Puglia, per affidarlo nelle mani più esperte e rassicuranti di Guglielmo Minervini.

I malumori nel Pd pugliese sono ormai incontenibili. Il segretario ed il presidente, solo poche settimane fa, avevano raccolto i loro consensi entusiasti sulla linea comune del convinto sostegno alla ricandidatura del governatore uscente. E solo pochi giorni dopo l’avevano confermata col voto unanime dell’assemblea regionale. Per poi vedersela “smentita” dal tempestivo e persuasivo intervento a Bari di Massimo D’Alema, preoccupato di non poter contare sulla Puglia nella sua manovra di avvicinamento all’Udc di Pierferdinando Casini.

Con una video-lettera, che già impazza sul web, Nichi Vendola rompe gli indugi e pone fine allo stillicidio di richieste di “sacrificio”. Lancia la sua campagna elettorale e, in poco più di sette minuti, afferma con schiettezza di non volere e poter deludere le esortazioni e le aspettative, che da ogni angolo della regione gli arrivano dalla gente di Puglia.

“A me spiace dover rimandare al mittente la lettera quotidiana che mi dice di farmi più in là - ricorda il Governatore. - La questione della mia ricandidatura non è questione mia, è questione di proprietà pubblica. Io non posso scomparire e non posso tacere. Voglio piuttosto confrontarmi con le luci ed anche le ombre che ci sono state nei miei anni di governo. O fai questo o non ha senso giocare la partita della politica".

Si chiama la “Fabbrica di Nichi” il consesso organizzativo che lo supporterà nel percorso verso l’appuntamento elettorale di marzo 2010. La forte attenzione al mondo di internet non sostituirà i contatti personali e le iniziative prettamente locali, ma ne allargherà la portata rendendo più rapida la comunicazione. “Comitati Vendola” o “Per una Puglia migliore” già si moltiplicano come funghi. E molti sono promossi da esponenti e militanti dello stesso Partito democratico.

“Vincere non significa guadagnare il potere perdendo l'anima. Non bisogna vincere per le poltrone, ma per dare speranza agli uomini e alle donne di questa Terra. Io voglio vincere per il mio popolo e con il mio popolo. Ecco perché dico alle caste di fare un passo indietro”, ripete con un pizzico di emozione Vendola chiudendo la sua video-lettera. “A tutti coloro che stanno giocando per una cattiva vittoria che può produrre una pessima sconfitta, che può farci perdere tutto: Regione e Comune di Bari, a loro dico di fare un passo indietro. Consentite alla Puglia Migliore di fare i propri passi in avanti".

Non sarà la riproposizione moderna del capolavoro storico di Pelizza da Volpedo, ma la cadenza della marcia sembra avere molte assonanze.

Antonio V. Gelormini