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24/05/2009

MONTE PATRIMONIO UNESCO: SOLO RIMANDATO NON BOCCIATO

 A - COMUNICATO STAMPA “ITALIA LANGOBARDORUM”

A Roma, presso il Ministero per i beni e le attività culturali, si è svolto martedì 19 maggio 2009 l'incontro tra i rappresentanti dei sette luoghi compresi nel sito seriale "Italia Langobardorum. Centri di Potere e di Culto (568-774 d.C.)", candidato all'iscrizione nella Lista del Patrimonio Mondiale dell'UNESCO.

Durante la riunione, convocata per discutere e definire le modalità di gestione futura della Rete, è stato anche analizzato il rapporto presentato dall'ICOMOS (International Council of Monuments and Sites, l'organismo internazionale consultivo dell'UNESCO, cui sono affidate le valutazioni tecnico-scientifiche sulle candidature proposte) sul sito in oggetto. Per l'Italia Langobardorum è stata infatti richiesta della documentazione supplementare.

L'iter prosegue, pertanto, e sono state accolte le osservazioni suggerite dall'ICOMOS, tese a rendere più efficaci i punti di forza evidenziati nel rapporto, e a perfezionare gli aspetti salienti che caratterizzano la nomination. Nei prossimi 6 mesi (entro gennaio del 2010) verrà quindi inviata dalla Rete (Cividale del Friuli, Brescia, Castelseprio e Torba, Spoleto, Campello sul Clitunno, Monte Sant'Angelo) la documentazione necessaria.

L'ICOMOS, che ha adottato un atteggiamento fortemente restrittivo quest'anno nella valutazione tecnica delle candidature (per circa 1/3 di quelle presentate non ha infatti ritenuto che ci sono i requisiti necessari per l'iscrizione nella Lista), ha speso comunque parole lusinghiere per Italia Langobardorum. I monumenti della Rete sono infatti ritenuti di alta qualità architettonica e decorativa ed essi rispondono ai requisiti conservativi e di autenticità richiesti; essi costituiscono una testimonianza esemplare della sintesi culturale del periodo compreso tra il VI e l'VIII secolo d. C. - momento nodale del passaggio tra mondo classico e mondo cristiano - avendo anche influenzato l'architettura carolingia e quella medievale.

Tali monumenti rappresentano la quintessenza delle sopravvivenze del patrimonio architettonico dell'Italia longobarda, e il loro grande rilievo artistico e culturale è unanimemente riconosciuto in ambito scientifico internazionale. Definiti gli aspetti operativi utili ad affrontare efficacemente le prossime attività volte al raggiungimento dell'importante obiettivo, la riunione si è focalizzata sulla messa a punto dello statuto dell'associazione che gestirà la "rete longobarda", in vista della sua ormai prossima costituzione.


B - COMUNICATO STAMPA MINISTERO BENI ARTISTICI E ATTIVITÀ CULTURALI

A Roma, presso il Ministero per i beni e le attività culturali, si è svolto martedì 19 maggio 2009 l'incontro tra i rappresentanti dei sette luoghi compresi nel sito seriale "Italia Langobardorum. Centri di Potere e di Culto (568-774 d.C.)", candidato all'iscrizione nella Lista del Patrimonio Mondiale dell'UNESCO. Durante la riunione, convocata per discutere e definire le modalità di gestione futura della Rete, è stato anche analizzato il rapporto presentato dall'ICOMOS (International Council of Monuments and Sites, l'organismo internazionale consultivo dell'UNESCO, cui sono affidate le valutazioni tecnico-scientifiche sulle candidature proposte) sul sito in oggetto. Per l'Italia Langobardorum è stata infatti richiesta della documentazione supplementare.

L'iter prosegue, pertanto, e sono state accolte le osservazioni suggerite dall'ICOMOS, tese a rendere più efficaci i punti di forza evidenziati nel rapporto, e a perfezionare gli aspetti salienti che caratterizzano la nomination. Nei prossimi 6 mesi (entro gennaio del 2010) verrà quindi inviata dalla Rete (Cividale del Friuli, Brescia, Castelseprio e Torba, Spoleto, Campello sul Clitunno, Monte Sant'Angelo) la documentazione necessaria.

L'ICOMOS, che ha adottato un atteggiamento fortemente restrittivo quest'anno nella valutazione tecnica delle candidature (per circa 1/3 di quelle presentate non ha infatti ritenuto esserci i requisiti necessari per l'iscrizione nella Lista), ha speso comunque parole lusinghiere per “Italia Langobardorum”. I monumenti della Rete sono infatti ritenuti di alta qualità architettonica e decorativa e rispondono ai requisiti conservativi e di autenticità richiesti, costituendo una testimonianza esemplare della sintesi culturale del periodo compreso tra il VI e l'VIII secolo d. C. - momento nodale del passaggio tra mondo classico e mondo cristiano - avendo anche influenzato l'architettura carolingia e quella medievale.

Tali monumenti rappresentano la quintessenza delle sopravvivenze del patrimonio architettonico dell'Italia longobarda, e il loro grande rilievo artistico e culturale è unanimemente riconosciuto in ambito scientifico internazionale. Definiti gli aspetti operativi utili ad affrontare efficacemente le prossime attività volte al raggiungimento dell'importante obiettivo, la riunione si è focalizzata sulla messa a punto dello statuto dell'associazione che gestirà la "rete longobarda", in vista della sua ormai prossima costituzione.

 
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