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04/01/2014

SML: IL SINDACO REINTEGRATO MINACCIA AZIONI ECLATANTI

 “Sono stato reintegrato alla carica di Sindaco con ordinanza del Tribunale di Foggia qualche settimana fa, ma la Presidenza della Repubblica e il Ministero degli Interni ancora non revocano lo scioglimento del Consiglio Comunale” è la motivazione dell’on. Angelo Cera (UdC) che lo porterà da qui a qualche giorno a incatenarsi davanti alla Presidenza della Repubblica, con la fascia tricolore, e iniziare azioni civili eclatanti. “Non è possibile che un Comune, come quello di San Marco in Lamis, sia ancora appeso alle decisioni degli Uffici. La vita amministrativa di questo Comune è bloccata da mesi e ora, da quando c’è stato anche l’annullamento della delibera di decadenza da parte del Tribunale Civile di Foggia, tutto è fermo per decisioni che competono agli Uffici di Governo – afferma l’onorevole centrista. – Conseguentemente alla mia elezione a deputato c’è stata, da parte del Consiglio Comunale, una delibera che mi ha dichiarato decaduto dalla carica di sindaco. A seguito di questa, il Presidente della Repubblica, con dpr, ha sciolto il Consiglio Comunale. Ora, però, che grazie a un ricorso fatto da alcuni cittadini il Tribunale di Foggia ha annullato la delibera di decadenza e mi ha reintegrato immediatamente nelle funzioni di sindaco, mi ritrovo senza il Consiglio Comunale”.

“Sono stato l’unico sindaco in Italia a essere dichiarato decaduto. Altri sindaci, per lo più appartenenti a Pd e a Sel, grazie al Decreto del Fare hanno potuto ricoprire entrambe le cariche – chiosa Cera – io, invece, dopo essermi difeso in Tribunale e avendo fatto valere i principi del diritto al voto passivo e attivo, ma anche quello sacrosanto, per la mia cittadina, di avere un sindaco, rischio di non finire il mio mandato perché, sia la Presidenza della Repubblica sia il Ministero degli Interni, non prendono in seria considerazione questa vicenda. Quello che mi spaventa di più è proprio il rischio di elezioni, che porterebbe San Marco in Lamis dritto al dissesto finanziario, una manna per i cittadini”.

E conclude: “Nei prossimi giorni comunicherò questa mia decisione al Parlamento e un momento dopo mi piazzerò davanti alla Presidenza della Repubblica, incatenato e con la fascia tricolore, iniziando azioni civili eclatanti. Questo per sensibilizzare chi di dovere a prendere atto che il Decreto del Presidente della Repubblica dev’essere revocato perché si fondava su una delibera del Consiglio Comunale dichiarata illegittima, e quindi, venuto meno quel presupposto, il decreto di scioglimento non ha più motivo di sussistere”.

 
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