PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA = Stop ai patronimici imbarazzanti tipo Chiappa, Maiale, Coscia o addirittura Puzzettolina. Certamente, per chi è costretto a portarli, potevano essere un peso insostenibile. Ma a cambiare un cognome strano, mettendo fine a un imbarazzo, fonte di vergogna, che spesso si trascina da una generazione all'altra, adottandone uno più ‘portabile’, non sarà difficile. Dal 9 luglio basterà una domanda circostanziata, spiegando i motivi della volontà di cambiare, indirizzata al prefetto che potrà rispondere col decreto di concessione.

In pratica, si potrà chiedere di unire al cognome del padre quello della madre, ma si potrà anche chiedere di aggiungere il cognome del marito ai propri figli da parte della donna che, rimasta vedova o divorziata, si è risposata. Altra novità: potrà fare istanza anche chi sia divenuto cittadino italiano ma vuole che venga mantenuto il nome con cui è conosciuto al di fuori. Infatti, entrerà in vigore il Dpr 54/12 che semplifica la procedurà.

Chiunque ne abbia interesse può comunque fare opposizione alla domanda entro il termine di trenta giorni dalla data dell’ultima affissione oppure dalla data dell’ultima notificazione alle persone interessate. L’impugnazione si propone con atto notificato al rappresentante del Governo nella Provincia. (Giovanni D’Agata)