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08/10/2010

PARCO: TAVOLO TECNICO CON AGRICOLTORI E ALLEVATORI

 Prosegue spedita la marcia dell’Ente Parco Nazionale del Gargano verso l’efficientamento degli strumenti di programmazione dello sviluppo delle risorse agro-silvo-pastorali. Dopo l’ok della Comunità per il PPES, arriva anche l’intesa per l’istituzione di un tavolo tecnico permanente con le associazioni agricole e della zootecnia, assai interessate a raccogliere l’opportunità data dall’Ente per la risoluzione condivisa delle criticità del settore

“Per la prima volta ci alziamo soddisfatti da un tavolo tecnico di confronto. Questa nuova coscienza di condivisione ci fa ben sperare per il futuro dello sviluppo del territorio”. Questa la dichiarazione unanime espressa dai rappresentanti di Coldiretti, Copagri, Confagricoltura e Associazione Provinciale Allevatori intervenuti ieri mattina al workshop voluto espressamente dal commissario del Parco Nazionale del Gargano Stefano Pecorella, per illustrare agli stakeholders gli strumenti gestionali (Piano del Parco e Piano Pluriennale Economico Sociale-PPES) e confrontarsi sulle opportunità e criticità degli stessi.

I rappresentanti del mondo agricolo, dopo un serrato dibattito, sentendo la reale vicinanza alle proprie problematiche e intravedendo la possibilità di trovare soluzioni definitive, hanno accettato di buon grado la costituzione di un tavolo tecnico permanente. Le osservazioni principali sono giunte soprattutto sugli aspetti burocratici e vincolistici previsti dagli strumenti di programmazione dello sviluppo dell’Ente Parco (Piano e PPES). “Due le questioni da porre immediatamente sul tavolo della discussione - ha esordito Francesco Schiavone, rappresentante di Coldiretti Foggia. - La prima è che questo Parco è uno dei più antropizzati d’Europa e quindi ha peculiarità tali da non rendere mutuabili esperienze maturate con successo in altre realtà simili.

“L’altro tema scottante - ha proseguito - è quello della discutibile destinazione a Riserva assoluta di un’area vastissima all’interno della quale, da secoli, insistono realtà economiche e usi civici. In pratica si vuol fare un esproprio istituzionale senza riconoscere alcun rimborso. E’ inutile dire che si tratta di un forte attrito coi principi giuridici. Perché penalizzare chi per anni ha provveduto alla conservazione dell’area naturale sviluppando anche economia e tradizioni? Da manuale, dicesi Area di Riserva Naturale, una zona ove l’uomo non è mai passato con le proprie attività”.

Anche Confagricoltura e Associazione Provinciale Allevatori attendono, con fiducia e propositività, maggiori attenzioni da parte dell’Ente. “Le autorizzazioni per l’apertura o l’adeguamento di un’attività produttiva in area Parco - ha osservato Matteo Totaro, rappresentante delle due Associazioni - giungono dall’Ente dopo anni e anni di iter burocratico. Ciò che ancora non è abbastanza chiaro è che agli operatori del settore della zootecnia non interessano le questioni istituzionali, bensì l’avere a disposizione nel minor tempo possibile una stalla efficiente”.

A tendere in particolar modo la mano al commissario Pecorella è stato Giuseppe Scagliola, direttore di Coldiretti Foggia, che parla chiaramente di cambio di marcia per la valorizzazione delle risorse del territorio: “In Italia i Parchi hanno fallito perché prima dei processi di sviluppo si è pensato a creare i vincoli. Invece la Legge 394 sostiene esattamente il contrario. Alla luce di ciò Coldiretti accoglie favorevolmente l’apertura di credito concessa dal commissario. Per la prima volta un Ente si apre all’esterno invitando alla partecipazione”. Quindi conclude: “Accettiamo la costituzione del Comitato tecnico permanente del Parco, al fine di analizzare passaggio per passaggio il Piano del Parco rendendolo realmente condiviso e funzionale”.

LE DICHIARAZIONI DEL COMMISSARIO = Stefano Pecorella ha immediatamente fugato i dubbi e le preoccupazioni degli intervenuti che riguardavano principalmente il versante della vincolistica imposta dal Piano del Parco. “Fino all’approvazione definitiva della Regione Puglia - ha dichiarato - chiunque può dare il proprio contributo attraverso la consegna di osservazioni ufficiali. Nello specifico, per quel che concerne i vincoli, sono dell’idea che vadano studiate forme di incentivazione per le attività economiche che già insistono nell’area Parco. Non si tratterà di finanziamenti a pioggia, bensì di un accompagnamento a chi decide di investire in maniera ecosostenibile in questa zona.

“Per tutelare e valorizzare le zone esclusive di Riserva ad elevatissimo pregio ambientale - ha proseguito - va riconosciuta loro la rilevanza scientifica e non chiuderle sotto chiave senza farvi accedere nessuno. Ragionare diversamente vuol dire penalizzare insensatamente chi il territorio lo vive da sempre. Alla luce di questo, ho sempre sostenuto che bisogna parlare di sviluppo e non di riserva tout court”. Da qui, una esplicita proposta di apertura al dialogo e al confronto costruttivo.
“Questi tavoli tecnici - ha infatti concluso - non devono essere assolutamente formali, bensì sostanziali. Irrinunciabili strumenti per imporre il nostro timing di programmazione alla Regione Puglia. I tavoli tecnici sono anche il collante migliore per creare una continuità istituzionale. Il Parco del Gargano deve necessariamente tornare a recitare il ruolo di Ente sovracomunale che abbia una rappresentanza e non una rappresentazione. L’interesse collettivo ha un peso maggiore ed è avvantaggiato”.

L’aggiornamento del tavolo tecnico permanente con le associazioni agricole e zootecniche è previsto per le 15.30 di giovedì 14 ottobre nella sede dell’Ente Parco Nazionale del Gargano a Monte Sant’Angelo.


 
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