Mi spiace, ma ritengo che la nota pubblicata tradisca risvolti aberranti; di fronte ai quali spero non si resti insensibili. Mi ero ben guardato dall'entrare nel merito della vicenda umana e privata di un padre e di una famiglia, a cui per 17 anni abbiamo regalato indifferenza o tutt'al più sufficienza. Ho sentito di dover rompere il silenzio di fronte alla carica a testa bassa verso la Carta Costituzionale e verso il suo Organo di garanzia, nonché di raccordo tra i poteri dello Stato, nella figura alta del Presidente della Repubblica Italiana. Come cittadino sono offeso dai riferimenti disinvolti e virgolettati verso la Carta. Come padre resto indignato dall'arroganza dei giudizi e delle allusioni irriguardose verso il dramma di un altro padre. Che in questo particolare momento di tutto potrebbe aver bisogno, ma non certo di padrini, compari e consiglieri che ne accrescano il senso di solitudine che lo pervade.
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