Carissimi amici del PD di Peschici,
ho letto con attenzione alcuni dei vostri interventi sulla lottizzazione a Kàlena e li ho trovati condivisibili.
Premesso che intervengo come intellettuale interessato a difendere e a valorizzare i beni materiali ed immateriali del Gargano e non come dirigente politico, qualità che sfuma sempre più con l'andare degli anni, disilluso dalle tante partite perse sull'altare di progetti ed idee troppo spesso fraintesi ed oscurati.
E in tal veste (lo avrete letto nella mia nota su Kàlena del 18 gennaio pubblicata anche su questo giornale) sono mortificato, quando non dispiaciuto anche umanamente per tutto il lavoro, il dispendio vano di energie, la passione incompresa, l'isolamento morale a cui sono stati esibiti i tanti amici della cultura autentica, dell'associazionismo vero, dell'informazione libera, che si sono battuti e si stanno battendo per Kàlena.
Riguardo ai vostri interventi, dicevo che sono condivisibili. Ma proprio perché tali, necessitano di una ferma presa di posizione in senso contrario a quanto deciso.
Deciso in maniera improvvisa ed affrettata con la forzatura morale di dover corrispondere alle esigenze dei più bisognosi, come voi stessi ammettete.
Proprio perché bisognose di una casa, le fasce deboli della popolazione non possono e non devono essere esposte ai previsti e sicuri rischi delle alluvioni in quella zona.
E il bisogno di una casa, di un focolare domestico, di una serenità e di una tranquillità tanto agognata, non possono essere messi in contrapposizione con la cultura millenaria che emana da Kàlena. Cultura e storia che non appartengono a Peschici, al solo Gargano, ma al mondo intero.
In questa maniera si perde l'occasione di collegare, attraverso Kàlena, il Gargano sud e quello nord, con un itinerario religioso da riscoprire e valorizzare, nato nelle passate stagioni della storia per corrispondere alle intime esigenze di fede di masse provenienti da oltre l'Adriatico e che a Kàlena sostavano, prima di salire alla Grotta dell'Angelo.
Fate i passi opportuni.
Il lamento sale, prende forma, si estende dal profondo di un atto ritenuto, a ragione, offensivo nei confronti della nostra storia e della nostra cultura.
Sappiate ascoltarlo e siatene parte orgogliosa e fiera, insieme e non contro altri.
Cordiali saluti