Dal deputato PdL Vincenzo Barba riceviamo e pubblichiamo.

“La triste vicenda del depotenziamento che la Regione Puglia sta arbitrariamente perpetrando ai danni del “Sacro Cuore di Gesù” di Gallipoli attraverso la chiusura del reparto di ostetricia, la mancata apertura di quello di rianimazione e le tante nubi che si addensano sul futuro della struttura, non ha trovato certamente una risposta opportuna nella riunione che si è svolta sabato 9 giugno in città alla presenza del vicepresidente della Giunta Vendola, Loredana Capone, e di qualche consigliere della maggioranza, palese o occulta, che si è venuta a creare in Via Capruzzi sul tema dei tagli alla sanità.

“Allo stato dei fatti, la richiesta di chiarimento che il sottoscritto e i consiglieri di opposizione, oltre al neosindaco della “Città Bella”, hanno rivolto agli interlocutori non ha ottenuto alcun riscontro credibile e rassicurante. Ci ha fatto piacere ascoltare lorsignori, per garbo e per rispetto istituzionale abbiamo manifestato, con educazione e civiltà, le nostre rimostranze - che sono le rimostranze di un intero territorio, - abbiamo perfino umanamente compreso le difficoltà di chi si trova fra l’incudine delle legittime richieste dei cittadini e il martello del decisionismo irresponsabile del governatore di Puglia, ci ha fatto anche piacere che qualcuno, proprio a differenza di Vendola, ci abbia messo la faccia, abbiamo persino sopportato l’ennesima passerella… ma, tutto ciò detto, confermiamo con grande preoccupazione che le chiacchiere stanno a zero e che le parole non riempiono la pancia, come si suol dire.

“Al di là del classico scaricabarile, gli esponenti del governo e della maggioranza (palese o occulta, ribadiamo!) non sono andati e non hanno messo sul tavolo della discussione uno straccio di proposta alternativa. Solo una mente poco lucida può partorire l’idea che tra Casarano e Gallipoli non ci debba essere un punto nascita e, soprattutto, in materia di sanità pubblica si navighi a vista, con l’ipotesi non tanto remota di impoverire e depotenziare gli ospedali storici, oberando, poi, di insostenibile lavoro le altre strutture.

“Che qualcuno in Regione possa arrivare a teorizzare che debbano essere i sindaci a concordare tra loro la politica dei tagli da far attuare alla Regione, significa parlare di aria fritta o, peggio ancora, tentare di scatenare la guerra tra poveri. Non credo esisterà mai un primo cittadino che possa minimamente pensare di danneggiare la propria città e i propri cittadini a beneficio di altri. Anzi, a tal proposito, continuo a invitare il sindaco di Gallipoli a non essere troppo fiducioso, a non demordere, a dare un colpo d’ali alla reazione della città, facendosi battagliero portavoce, di più e meglio, delle istanze che giungono dal territorio. Noi gli staremo accanto nella consapevolezza che le chiacchiere o le belle parole dette in modo garbato da tutti gli intervenuti all’ultima convention, come detto, non sembrano portare a nulla di buono.

“Qui non c’è appartenenza politica che tenga, ma solo senso di responsabilità da diffondere a piene mani, facendo capire al governo regionale e alla sua maggioranza che i riordini si possono sempre fare, a patto però di condividerli con le comunità, coinvolgendole, ed evitando quella sceneggiata partitocratica andata in scena nei giorni scorsi in Via Capruzzi, dove l’unico criterio al quale si è fatto ricorso - lungi dall’essere quello terzo delle esigenze territoriali - è stato quello partigiano della spartizione. Sicuramente il diritto è dalla parte dei cittadini e siamo convinti che a breve il Tar farà tornare sui suoi passi i novelli “Edward mani di forbice” del centrosinistra; ma prima che siano sconfessati dalla Giustizia auspichiamo un repentino rinsavimento, per far capire ai cittadini salentini che quando si parla di sanità e di salute non ci possono essere intenti punitivi nei confronti di una fetta importante di territorio” (Vincenzo Barba)