Dal socio fondatore dell'Associazione Ideale Osservatorio ‘Torre di Belloluogo’ riceviamo e pubblichiamo un commento al messaggio “I nostri Santi rabbuiati?” (leggi in PERIODICI di CITTÀ GARGANO) lanciato alla città dall’arcivescovo di Lecce mons. Domenico D’Ambrosio (già arcivescovo di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo) in occasione della Solennità dei Santi Patroni Oronzo, Giusto e Fortunato del 26 agosto.


«Il patrono S. Oronzo ha fatto “la faccia di bronzo”, ha coperto l'espressione rabbuiata del suo volto sotto la patina lucida e riflettente del prezioso metallo, l'argento, di cui è fatta la sua statua. Il santo, stufo di essere messo in vetrina come un oggetto, si è messo la maschera, non ha più espressione e non parla più. Ormai si era stancato di parlare senza essere ascoltato. La gente non intendeva più ragione. Voleva soltanto servirsi di lui e mostrarlo in pompa magna solo per facciata. Insomma aveva combinato tutto “alla faccia sua” e ora aveva anche il coraggio - dopo essersela spassata - di trascinarlo in processione per farsene bella mostra coi turisti e far finta di avere devozione per lui e di seguire i suoi insegnamenti e le sue raccomandazioni.

«Ci ha pensato l'Arcivescovo venuto dal Gargano, terra pietrosa, a scagliare sugli ipocriti le sue parole fulminanti. ‘Al paese mio il santo patrono è raffigurato in una statua lignea, è stato scolpito dal tronco di un albero, ha una fibra, e nelle venature scorre una linfa rigenerante. Il santo si chiama Elia, è un profeta, e parla ai cuori della gente che celebra la sua festa il 20 luglio a Peschici’. Bisogna tornare alla povertà cristiana, beati saranno “i poveri in spirito”. Se il patrono Oronzo non vedrà un profondo cambiamento, continuerà a non parlare e voi, ipocriti, potrete fare tutti i festeggiamenti più insulsi e potrete sperperare somme ingenti: sarà tutto inutile.

«Il patrono della città di Lecce, S. Oronzo, resterà muto a guardarvi dietro la sua faccia resa inespressiva dal luccichio metallico del simulacro. Vi compatirà e basta» (Beniamino Piemontese).