Da Domenico Cirasole, responsabile del movimento “La nuova resistenza 25 aprile 2011” riceviamo e pubblichiamo.
“Il ministro Brunetta dice che vi sono Italiani peggiori e che questi sono i precari che hanno il coraggio d’irrompere in ogni modo affinché si frantumi la condizione d’omertà e affiori la condizione di disagio di molti giovani e già quarantenni. Questi peggiori Italiani sono anche gli infermieri (quasi 3mila) che nella Puglia a fine giugno andranno a casa, per il raggiungimento del limite dei 36 mesi previsti dalla 368/01. Detto limite impone di diritto la trasformazione del rapporto di lavoro dei precari in presenza di molteplici proroghe e del superamento dei 36 mesi di lavoro precario con lo stesso datore.
Ma ciò non accade e, raggirando la norma Italiana e la direttiva Europea 1999/70/CE, si assiste perennemente all’interruzione ovvero trasformazione del rapporto di lavoro pochi giorni prima dei 36 mesi prescritti, nonostante vi siano state più proroghe, e la carenza d’organico non sia scomparsa. La cronica carenza di personale sanitario e il raggiro di norme imperative provocano un ciclico sfruttamento di professionisti precari della durata di 36 mesi, con gravi conseguenze sulla qualità delle prestazioni sanitarie erogate, causa di comprensibili errori e mala-gestio della cosa pubblica. Al ministro Brunetta, che ha saputo contenere la spesa pubblica solo col taglio del personale precario, noi infermieri rispondiamo a suon di sentenze chiedendo così come ha fatto la Codacons sulle classi sovraffollate (che ha ricevuto il via libera dal Consiglio di Stato sulle scuole-pollaio), il riconoscimento dei nostri diritti come meglio chiarito nel blog (http: //precariesenzalavoro.blogspot.com/). Dunque auspichiamo che a breve anche in Puglia si possa respirare aria di cambiamento, e possa esplodere la primavera dei diritti dei lavoratori, e che quindi nelle more della fruizione del diritto alle ferie estive, si possano vedere applicate fino in fondo le norme, senza raggiri alcuni” (Domenico Cirasole).
Domenico Cirasole
INFERMIERI PRECARI CONTRO
Da Domenico Cirasole, responsabile del movimento “La nuova resistenza 25 aprile 2011” riceviamo e pubblichiamo.
“Il ministro Brunetta dice che vi sono Italiani peggiori e che questi sono i precari che hanno il coraggio d’irrompere in ogni modo affinché si frantumi la condizione d’omertà e affiori la condizione di disagio di molti giovani e già quarantenni. Questi peggiori Italiani sono anche gli infermieri (quasi 3mila) che nella Puglia a fine giugno andranno a casa, per il raggiungimento del limite dei 36 mesi previsti dalla 368/01. Detto limite impone di diritto la trasformazione del rapporto di lavoro dei precari in presenza di molteplici proroghe e del superamento dei 36 mesi di lavoro precario con lo stesso datore.
Ma ciò non accade e, raggirando la norma Italiana e la direttiva Europea 1999/70/CE, si assiste perennemente all’interruzione ovvero trasformazione del rapporto di lavoro pochi giorni prima dei 36 mesi prescritti, nonostante vi siano state più proroghe, e la carenza d’organico non sia scomparsa. La cronica carenza di personale sanitario e il raggiro di norme imperative provocano un ciclico sfruttamento di professionisti precari della durata di 36 mesi, con gravi conseguenze sulla qualità delle prestazioni sanitarie erogate, causa di comprensibili errori e mala-gestio della cosa pubblica. Al ministro Brunetta, che ha saputo contenere la spesa pubblica solo col taglio del personale precario, noi infermieri rispondiamo a suon di sentenze chiedendo così come ha fatto la Codacons sulle classi sovraffollate (che ha ricevuto il via libera dal Consiglio di Stato sulle scuole-pollaio), il riconoscimento dei nostri diritti come meglio chiarito nel blog (http: //precariesenzalavoro.blogspot.com/). Dunque auspichiamo che a breve anche in Puglia si possa respirare aria di cambiamento, e possa esplodere la primavera dei diritti dei lavoratori, e che quindi nelle more della fruizione del diritto alle ferie estive, si possano vedere applicate fino in fondo le norme, senza raggiri alcuni” (Domenico Cirasole).
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