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  LETTERA AL GIORNALE ......

 

21/10/2010

LETTERA APERTA AL COMMISSARIO DEL PARCO

 Dal “libero cittadino” Antonio Basile riceviamo e pubblichiamo.

«“Approvato il Progetto integrato settoriale ‘Gargano’. L’ammontare delle risorse messe a disposizione dal Por Puglia 2000-2006 per il recupero dei beni culturali ed il potenziamento della ricettività turistica nel Parco Nazionale del Gargano è di 78 milioni e 76mila euro”. Questo era il titolo della Gazzetta del Mezzogiorno a seguito della riunione straordinaria e monotematica della giunta regionale pugliese che si era tenuta nel Castello di Monte Sant’Angelo il 3 novembre 2004. A distanza di quasi 6 anni sarebbe l'ora di tracciare i bilanci di quel provvedimento che fin da subito appariva utile a consacrare definitivamente il Gargano sul versante turistico. Ma pare che ciò non sia possibile per i comuni mortali.

«Pare che nessuno sappia nulla. Neanche l'allora Presidente del Parco Nazionale del Gargano, avvocato Giandiego Gatta. Ho personalmente contattato il Parco, il 24 agosto e poi con lettera indirizzata al Commissario e al Direttore lo scorso 2 ottobre. Dopo la mia prima richiesta di documentazione, resa successivamente pubblica su facebook, il commissario del parco mi contatta privatamente per darmi il suo numero personale di cellulare in modo da consentirgli di esprimere le posizioni dell'Ente. (Qui il testo completo: http://www.facebook.com/note.php?note_id=432515118735.)

«Gli faccio allora presente con pubblicazione del 17 settembre che non c'è bisogno di conoscerci personalmente per chiedere una documentazione che deve essere pubblica. Se il portale internet riportasse tutte le delibere e gli atti posti in essere dal Parco non sarebbe stato necessario chiedergli niente. Ma cosi non è. Quindi gli rinnovo la richiesta di rendere pubblica la documentazione in merito al PIS n. 15 “Turismo, cultura e ambiente nel Gargano”. (Sempre allo stesso link di cui sopra il testo della mia richiesta.)

«Il Commissario del Parco, anziché rendere pubblici gli atti, il primo ottobre pubblica sul portale dell'Ente la seguente informativa: “In merito alle sollecitazioni da più parti pervenute circa l’utilizzo dei fondi del Progetto PIS GARGANO, si precisa quanto segue: a) prima di tutto si corregge che i 78 milioni di euro ai quali si fa riferimento non sono stati gestiti tutti dall’Ente Parco. Infatti della suddetta cifra l’Ente Parco ha realizzato interventi per 11 milioni e 800mila euro in tutto. Per ogni ulteriore chiarimento sull’utilizzo dei suddetti fondi, l’Ente Parco annuncia di essere a completa disposizione di chiunque volesse, attraverso le norme di legge vigenti, richiedere atti amministrativi. A tal proposito, ogni istanza ricevuta verrà evasa nel più breve tempo possibile. In ultimo alla (presunta) mancata pubblicità degli atti deliberativi dell’Ente Parco, si ribadisce che a norma di legge, l’Ente Parco affigge tutti i suoi atti all’albo pretorio dello stesso Parco, sito in via Sant’Antonio Abate civico 121 a Monte Sant’Angelo, dove chiunque può prenderne visione.

«Con il richiamo alla forma, non posso far altro che riscrivere formalmente la mia richiesta. Lo faccio il 2 ottobre scorso. (Qui il testo della nuova richiesta: http://www.facebook.com/note.php?note_id=442198708735.) Ma nonostante le rassicurazioni del Commissario, sabato prossimo trascorrerà la terza settimana dalla mia istanza senza che sia stata evasa. Devo però aggiungere per dovere di correttezza che il tempo non è passato invano. L'avvocato Stefano Pecorella, anche assessore provinciale alle Risorse Ambientali, nei giorni scorsi promuove nel modo seguente la messa online del portale: www.ambiente.provincia.foggia.it/. “Si tratta di un'azione tesa ad avvicinare le istituzioni alla comunità - commenta l'assessore provinciale alle Risorse Ambientali, Stefano Pecorella - offrendo la possibilità di conoscere la nostra attività, le nostre iniziative, di interagire con noi in modo più snello, rapido ed efficace. La vera novità del sito - spiega - è infatti quella della presenza e del costante aggiornamento di tutti gli atti amministrativi ambientali prodotti dall'Amministrazione provinciale".

«Poiché condivido in pieno, glielo faccio sapere, augurandomi che sia ormai prossimo lo stesso obiettivo per il Parco Nazionale del Gargano a partire dalla pubblicazione degli atti del PIS GARGANO. La mia insistenza, però, incomincia a circolare e mi informano che, nel corso degli incontri della settimana scorsa, più volte il Commissario ha manifestato la propria volontà di dare maggiore trasparenza agli atti amministrativi dell'Ente come richiesto da più parti e ha aggiunto: "Abbiamo avviato le procedure per ripulire il bilancio dell’Ente da impegni assunti e mai realizzati; da spese mai realizzate per progetti oramai inutili".

«Nei giorni scorsi anche altri si stanno chiedendo "chi li ha visti" i 78 milioni e 76 mila euro. A Sara Trotta, amica su facebook, Giandiego Gatta risponde che non dispone "di un archivio personale degli atti del Parco da cui manco da tanti mesi..." (ma sono solo sei!) e che per ottenere "tutte le risposte può rivolgersi agli uffici dell'Ente in Via S. Antonio Abate 121".

«A questo punto però gli atteggiamenti prudenziali e protettivi incominciano a farmi sorgere strani dubbi: non l'avrò mica spesi io, a mia insaputa, i 78 milioni e 76mila euro? E incomincio a pormi altre domande:
- Perché Pecorella parla di interventi per soli “11 milioni e 800mila euro” dal momento che la DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 30 novembre 2004, n. 1623, ha stanziato 78 milioni di euro?
- Perché Pecorella tramite comunicato stampa ci fa sapere che ha ripulito "il bilancio dell’Ente da impegni assunti e mai realizzati; da spese mai realizzate per progetti oramai inutili"?

«Vuoi vedere che pur avendo a disposizione le risorse per consacrare definitivamente il Gargano sul versante turistico, in poco più di 6 anni abbiamo consentito agli altri territori di diventare più competitivi e attrattivi del nostro?
Ma se cosi è, perché tutta la Comunità (dei Sindaci) del Parco non ci aiuta a conoscere come stanno le cose?

«Il Presidente della Comunità (dei Sindaci) del Parco, Carmine D'Anelli, nei giorni scorsi ha avuto modo di dire basta una volta per tutte a questa storia dei “mafiosi in doppiopetto” e ha continuato sostenendo a ragion veduta che il Parco è l’unico soggetto che può amalgamare territori diversi e che non possiamo più permetterci di sbagliare. Sottoscrivo in pieno le sue affermazioni, ma allora voglio cogliere questa occasione per chiedergli (perché sono certo che mi risponderà), come facciamo a capire se "siamo dentro o fuori da queste logiche", quindi fuori da questa Comunità, se non conosciamo il Piano Pluriennale Economico Sociale del Parco?

Come facciamo a sapere se siamo "dentro o fuori da questa Comunità" se non viene reso pubblico in modo accessibile a tutti il Piano del Parco a cui ogni cittadino garganico può (e dovrebbe sentire il bisogno di) presentare le proprie osservazioni prima della definitiva approvazione da parte della Regione Puglia? Come facciamo a toglierci questa etichetta dei “mafiosi in doppiopetto” se viene negato a un cittadino di prendere in visione documenti e risultati raggiunti con 78 milioni e 76mila euro?

«Concludo ancora con l'avvocato Stefano Pecorella, che ormai tutti danno come il più papabile a divenire nei prossimi giorni il nuovo Presidente dell'Ente: avvocato, ha pienamente ragione, "la conoscenza e la condivisione degli strumenti di pianificazione e regolamentazione del Parco rappresentano l’unica possibilità per vincere le sfide del futuro". Ma proprio per questo e per aprire seriamente un nuovo corso del Parco del Gargano pubblichi on-line questi strumenti.

«Ci dimostri che è reale il suo auspicio "che si comincino a chiarire le responsabilità della gestione del territorio" pubblicando il Rendiconto Finale e tutti gli atti amministrativi utili a mostrare analiticamente e nel merito le attività realizzate e i risultati raggiunti col PIS n. 15 “Territorio - Cultura e Ambiente del Gargano” P.O.R. Puglia 2000/2006.

«Infine, istituendo l'albo pretorio on-line, faccia sua la richiesta di un cittadino - cui le posizioni politiche locali appassionano il giusto - volta a garantire accessibilità, integrità e facilità di lettura di tutti gli atti amministrativi dell'Ente e così raggiungere con capillarità la cittadinanza.»

Antonio Basile

 
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