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  LETTERA AL GIORNALE ......

 

19/07/2010

“CARA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO…”

 Nicola Apicella, sindaco di Roseto Valfortore, chiede spazio alla GdM per un articolo che ne mette in pericolo la poltrona affermando di non essere affatto preoccupato del prossimo pronunciamento del Tar riguardo al ricorso inerente le ultime elezioni comunali presentato dalla minoranza di centrodestra.

«Egregio direttore, le scrivo esercitando il diritto di replica e di rettifica (art.8 della legge sulla stampa 47/1948, artt. 42 e 43 della legge 416 del 1981) per ottenere un uguale trattamento e il medesimo spazio assegnato all’articolo pubblicato da La Gazzetta di Capitanata domenica 18 luglio, pagina XI, intitolato “Il Tar decide il 6 ottobre sulla poltrona di sindaco. Nicola Apicella rischia per tre voti che sono reclamati dall’antagonista Lucia Luisi”.

«Sono e resterò il sindaco di Roseto. Se l’opposizione si aspetta che il Tar ribalti l’esito di elezioni libere e regolari rimarrà amaramente delusa. Ho fatto il presidente di seggio per 25 anni – dichiara – e basta leggersi le norme che regolano lo scrutinio per comprendere che il responso del Tribunale Amministrativo Regionale non può essere che uno: la conferma della piena legittimità dei risultati che hanno determinato la nostra vittoria e la sconfitta di chi mostra ancora una volta di non accettare il verdetto delle urne.

«I rappresentanti di lista del centrodestra sono consapevoli di non poter ribaltare il risultato, nell’immediato svolgimento dello scrutinio non hanno trovato nulla da eccepire e non hanno sollevato contestazioni. Le tre schede oggetto dell’analisi del Tar saranno assegnate nello stesso identico modo di come furono assegnate al primo turno e spiego il perché: la prima, giustamente dichiarata nulla, non riporta alcun segno sul nome dei candidati sindaci e nella preferenza indica un candidato consigliere inesistente con la dicitura MARI.

«La seconda scheda riporta il segno sul mio nome e la chiara indicazione della preferenza al nostro candidato consigliere Sorda, la presunta ‘segnatura’ della scheda è solo un arrampicarsi sugli specchi. Anche nella terza scheda è chiaro il segno sul nostro simbolo e la preferenza a nome ‘GENTI’ è un elemento che non fa testo. Ripeto, in sede di scrutinio i rappresentanti di lista non hanno espresso alcuna contestazione, i verbali sono immacolati. Tra l’altro avremmo già vinto al primo turno, se una scheda da ritenersi nulla non fosse stata assegnata alla minoranza. Gli esponenti del centrodestra si rassegnino: cinque anni di opposizione gli faranno bene» (Nicola Apicella).

 
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