Dal coordinatore di “AltraCittà-San Severo”, Antonio Franciosi, riceviamo e pubblichiamo.

“Da un po’ di tempo per poter parcheggiare in alcune vie centrali della Città di San Severo, come via Tiberio Solis, via Filippo d’Alfonso e corso Antonio Gramsci, bisogna accollarsi l’onere di € 0,60 l’ora. Purtroppo in taluni casi (vedi via Filippo d’Alfonso) è prevista la sosta a pagamento su ambo i lati della strada. Gli orari previsti sono a dir poco proibitivi: dalle 8 alle 13 e dalle 15 alle 21. Basterebbe recarsi nella vicina Foggia per rendersi conto che gli orari sono molto più accettabili, oserei dire “civili”: dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 20. Insomma a San Severo undici ore ininterrotte e a Foggia otto.

“Ora si provi a immaginare, con queste temperature, il povero parcheggiatore costretto a turni di lavoro a dir poco massacranti. Oltretutto nella prima fascia pomeridiana il parcheggio è pressoché vuoto. Si consideri inoltre che nelle zone in questione insistono palazzi costruiti negli anni sessanta molto spesso privi dei relativi box auto, per questa ragione molti residenti non potendo ottenere permessi specifici, contrariamente a quanto avviene in altre Città, per poter parcheggiare gratuitamente nei pressi della propria abitazione, almeno nelle ore più critiche (alle 8 oppure alle 15), sono costretti a sostare nelle vicine traverse arrecando disagi alle abitazioni poste a pian terreno e riducendo gli spazi di manovra, peggiorando complessivamente la viabilità nell’area.

“Adesso bisognerebbe comprendere le ragioni che hanno spinto questa Amministrazione a adottare tale provvedimento. Esistono almeno tre ipotesi: dare più possibilità di parcheggio ai forestieri, limitare il furto delle auto in sosta e creare posti di lavoro (i parcheggiatori). Nella prima ipotesi sarebbero bastati i parcheggi con disco orario. Nella seconda sarebbe stato sufficiente sollecitare i controlli da parte della Polizia Municipale, motivando opportunamente anche le nuove unità assunte. Nella terza sarebbe stato più utile utilizzare le risorse umane in qualche altro settore (es. verde pubblico, lavori pubblici, etc.). In questo modo il costo di tale provvedimento non sarebbe gravato sulla popolazione residente nelle aree in questione e probabilmente si sarebbe avuta una migliore gestione delle risorse umane (Antonio Franciosi)."