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  LETTERA AL GIORNALE ......

 

30/06/2010

SCUOLA BISTRATTATA

 Dal componente del Coordinamento di “AltraCittà”-San Severo, Gianni Mazzeo, riceviamo e pubblichiamo.

“L’attacco alla scuola pubblica da parte del governo ormai si sta espletando in ogni direzione; la situazione è grave ma non tutti sembrano esserne consapevoli. Gli insegnanti e il personale della scuola stanno subendo non solo i sacrifici economici del blocco del contratto - già scaduto da un anno - e della progressione di carriera per anzianità di servizio, ma anche sul piano occupazionale e sulla qualità del servizio educativo. Con l’anno scolastico che si sta concludendo sono stati già persi molti posti di lavoro, per avere un’idea, solo nella mia scuola media: tre docenti di lettere, un collaboratore e molte cattedre orario (cioè abbinate ad altre Scuole).

“Ma il prossimo anno sociale, cioè fra tre mesi, vedrà ulteriori drastici tagli di personale con l’innalzamento del numero di alunni per classe e la riforme dei licei. A questo quadro si aggiunga la recente decisione di portare le pensioni a 65 anni d’età per tutti, immagino con grande giubilo degli studenti (?). In questo modo si è dato un colpo di grazia alle speranze dei neo laureati di poter mai insegnare.

“Fanno da corollario a questo scenario le circolari ministeriali contraddittorie e intempestive che gettano nello sconforto docenti e dirigenti che, alla fine, italianamente devono interpretare e… arrangiarsi.
Così è stato per il passaggio dalla valutazione con giudizi motivati ai voti, per il voto in condotta, per le ammissioni agli esami e alle classi successive, per l’avviamento alla pratica sportiva.

“C’è uno scarto abissale fra quanto viene annunciato in televisione e la realtà. Un esempio: il voto in condotta dovrebbe servire a combattere fenomeni di bullismo, i violenti e gli incivili, in realtà per mettere un 5, secondo le linee guida, bisogna che l’alunno abbia fatto qualcosa penalmente punibile. Ma questa è cronaca annunciata, la destra liberista e leghista vede tutto ciò che è pubblico come fumo negli occhi e abitato da un branco di fannulloni. Ormai per fare qualche trasferta con gli alunni bisogna chiedere i soldi alle famiglie, e la maggior parte degli insegnanti riceve i compensi accessori con una media di due anni di ritardo.

“Credo che a breve si arriverà nella scuola a una sorta di sciopero bianco: basterà chiedere il rispetto integrale e fiscale delle norme di sicurezza, burocratiche, per metterla in ginocchio, ma temo che alla fine prevarrà ancora una volta quel “senso di responsabilità” che caratterizza il mondo della scuola, a meno non ci si renda conto, una volta per tutte, che chi fa il proprio dovere ha il sacrosanto diritto a essere trattato con maggiore rispetto e attenzione (Gianni Mazzeo).


 
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