La Confraternita del Purgatorio attraverso questo sito si rivolge a tutti i visitatori facendo un appello e avanzando una rimostranza al Comune di Peschici.

“Finalmente la Confraternita del Purgatorio di Peschici ha terminato i lavori di ricostruzione del tetto della cappella cimiteriale, distrutto dall'incendio del 24 luglio 2007, e il ripristino di altre parti dell'immobile. Come vi avevamo preavvisato e promesso, oggi presentiamo l'elenco delle spese sostenute:

- Impresa edile Marino Giuseppe (Peschici) - € 16.800,00
- G.M. Calcestruzzi srl (Cagnano Varano) - € 1.929,60
- Edilarte Piracci sas (Peschici) -€ 9.312,40 (meno sconto € 400,00)
- Marmista D'Amato Matteo Elia (Peschici) - € 550,62
- Lattoniere Dattoli (Vico del Gargano) - € 361,80
- Ing. Soldano Nicola (Peschici) - € 1.000,00.

Ricordiamo che sono relative a fatture, quindi comprensive di Iva e se qualcuno vuole controllare, riteneteci a vostra completa disposizione. Approfittiamo dell’occasione per rammentarvi ancora una volta che abbiamo bisogno del vostro aiuto (da tradursi in offerte in denaro) e, come abbiamo pubblicato le spese, sempre limpidi e trasparenti nel nostro operato, così faremo con le vostre offerte elencando tutti coloro che parteciperanno. Vi ringraziamo di cuore, ricordando, a chi non vuol sentire o non ci sente bene o fa finta di non sentire, che i debiti li paghiamo sempre.

A breve la Confraternita chiederà di nuovo al Comune un contributo per le spese sostenute... A proposito di Comune: è successo un episodio che veramente dà da pensare, perchè c’è solo da rabbrividire al gesto commesso nei confronti della Confraternita e della chiesa stessa. Udite, udite: se la sono presa col Purgatorio! Il motivo? E' presto detto: l'anno scorso chiedemmo al Comune un permesso per mettere alcune "graste" davanti alla chiesa che a volte diventa simile al tempio di Gerusalemme (il giorno della prima comunione, ad esempio, alcune auto ne ostacolavano l'uscita), per la precisione sei fioriere. Ci risposero che deturpavano il centro storico.

Ma va là, e tutte le altre graste che impunemente occupano suolo comunale? E le "baracche" di legno con la ridicola autorizzazione del precario e provvisorio e gli altri scempi che vediamo? Bella immagine! Compriamo allora le fioriere e le piazziamo (si usa così, no?). Si è sollevato un polverone e iniziamo un braccio di ferro col Comune. Lui ci avverte e noi, "così fan tutti", facciamo orecchio da mercante non pensando che sarebbe arrivato a tanto, cioè... a "demolire" le graste, acquistate con i soldi delle offerte per accendere candele alla Madonna, senza pensare di offenderla! Che vergogna! Non bastava spostarle? E ci fermiamo qui per non buttare "saup o cott, l'acqua frivout"!

il direttivo”