“Almanacchi, almanacchi nuovi; lunari nuovi…” - strilla il venditore ambulante nel celebre dialogo delle Operette morali di Giacomo Leopardi. Ma il passante (il poeta di Recanati) ha da ridire, non condividendo la smania di rinnovare brindisi augurali ogni fine d’anno. Secondo la sua amara visione della vita, è cerimonia assurda: la felicità non esiste! Esiste solo l’illusione che si riverbera nel presente partendo dal passato, come ricordo che continua a logorarci, o si rinvia nel futuro, come speranza che ci lusinga e ci inganna prima della resa. Meglio astenersi dal salutare “l’anno che verrà”, soddisfatti dei risultati conseguiti. L’unica verità è che siamo approdati a un altro capodanno!

Già l’essere sopravvissuti per 365 giorni, pronti a ricominciare, costituisce serio motivo per festeggiare una tappa della nostra vita, col meritato addio al tempo ormai alle spalle, bene o male vissuto. Non è poco l’aver superato indenni una lunga serie di esperienze con un fardello di sogni e delusioni. Teoria sconcertante ma giustificata!
Se tutto è relativo, non c’è chi possa asserire che il 2009 è stato più propizio del 2008. Eppure con tanto calore l’abbiamo festosamente accolto! Senza sapere quali garanzie il 2010 ci potrà riservare, quali certezze ci possiamo aspettare e per quale sorta di felicità rispetto all’anno corrente su cui si chiude il sipario! Questo per la cultura laica. Per i credenti invece ogni attimo è comunque un anelito di gioia che appartiene alla vita se vissuta con fede e speranza. Perché ogni alba è davvero una conquista!

Inutile dunque affannarsi a dare un calcio al passato con rivoli di denaro in fumo, con fragorose frenesie vanificate tra folli sperperi all’insegna del conformismo e a dispetto dell’angosciante precarietà della storia. L’irrefrenabile consumismo contro la morale comune e la drammaticità del presente è il paradigma di una umanità ferita allo sbando! Un augurio però ce lo possiamo pure permettere: arrivare a festeggiare ancora in piedi il 2011 ringraziando il buon Dio per i doni che ci avrà voluto o ci vorrà poi elargire. E così ridaremo sfogo al botto di un altro spumante, ricchi di ulteriori speranze, secondo desideri e progetti quanto a salute, famiglia, lavoro, benessere, serenità, pace! (Gino Schirosi)

“Siamo ciò che pensiamo. / Tutto ciò che siamo / è prodotto dalla nostra mente. / Ogni parola o azione / che nasce da un pensiero limpido / è seguita dalla gioia, / come la tua ombra ti segue, / inseparabile.”

(da un passo di Dhammapada, canone buddista)