Nel 20° anniversario della “caduta del muro di Berlino” (9/11/1989) il mio pensiero va alla memoria di Giovanni Paolo II, il grande papa del dialogo e della pace, straordinario protagonista in positivo del 20.mo secolo, un’epoca storica tanto discussa quanto travagliata. Un personaggio planetario che ha strenuamente lottato contro divisioni e incomprensioni, condannando tutti i totalitarismi del suo tempo (1920-2005), fino a sradicare e demolire utopie e tirannidi, unicamente utilizzando l’arma della parola, viaggiando instancabile pellegrino a gettare ponti tra diverse civiltà nei cinque continenti. Un autentico “pontefice”, indubbiamente, ossia “costruttore di ponti”, capaci di fortificare al di là dei muri, con la fratellanza tra gli uomini e la solidarietà tra i popoli, la viva speranza di emancipazione sociale aperta ai valori di libertà e democrazia.

Ciò premesso, vorrei rivolgere un appello al sindaco della mia città (Gallipoli, ndr), affinché, in sintonia con tutti i consiglieri comunali, rimuovendo remore culturali e superando faziosi ideologismi, si dia sostanza al significato di una tale circostanza e di una personalità che ha mutato la storia. A ricordo di un’era così rilevante, segnata dall’indelebile figura di un paladino della pace mondiale, potrebbe essere esaltante e persino strategico dedicare il nostro ponte secentesco proprio a Giovanni Paolo II, quasi a tutela della città.

Evitando oziose e inutili riunioni di commissioni, sarebbe dunque opportuno e auspicabile presentare direttamente in Consiglio Comunale un relativo o.d.g. da votare all’unanimità. Considerato inoltre che è stato già ovunque immortalato con un segno tangibile di devota riconoscenza l’eroe autentico del ‘900, si pensi un solo attimo a una coincidenza. Il Corso Roma, arteria centrale cittadina, si congiungerebbe alle due estremità con nomi d’incomparabile valore morale e spirituale, che rappresentano le più alte e nobili testimonianze del secolo scorso: “Giovanni 23.mo nel piazzale a est e sul ponte a ovest “Giovanni Paolo II”.

Un’ipotesi possibile da attuare e realizzare senza dispute dialettiche entro il 2 aprile 2010, quinto anniversario della scomparsa del grande papa polacco, non senza un’adeguata cerimonia inaugurale del singolare evento.