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  LETTERA AL GIORNALE ......

 

21/05/2009

Ed eccoci invece qui a parlare di nucleare!

 Quanti di noi sono disposti ad ospitare centrali nucleari sul proprio territorio?
Quante e quali bugie ci stanno raccontando sul nucleare? Quali sono i reali retroscena dell’accordo tra Francia e Italia? A queste e ad altre domande sono strettamente legati la qualità della nostra vita, il futuro della nostra salute, il destino economico del nostro territorio. In questi giorni, un’opinione pubblica più consapevole respinge l’indifferenza e l’apatia verso le scelte essenziali, per tentare disperatamente di lasciare certezze alle future generazioni. La Sardegna non sembra intenzionata ad ospitare le centrali nucleari. La Puglia democratica e civile, dal Gargano al Salento, vice-presidente dell’Anci in testa, sta reagendo a quella che sembra più di una semplice indiscrezione: la bella e decantata Ostuni potrebbe diventare sito nucleare. E le premesse ci sono tutte se si considera che il Salento è ritenuto un territorio morfologicamente e geologicamente adatto. Prepariamoci dunque ad affrontare la battaglia contro il nucleare, in maniera convinta, appassionata, ragionata, chiamando a raccolta la cultura vera, l’associazionismo autentico, l’informazione libera del Gargano e della Capitanata.
Per una battaglia del no al nucleare a Ostuni, in Sardegna, persino nell’Italia della Lega, che ci ha imposto un federalismo indegno e sottratto risorse per milioni di euro. Avremmo gradito spiegazioni su come risolvere il problema delle scorie, dei veleni, dei rifiuti speciali, delle tante bombe disseminate al largo del Gargano e di tutto l'Adriatico. Anche perché, ogni qual volta c’è un allarme in tal senso, le notizie si fanno lente, remote, impossibili da raggiungere, difficili da captare, mentre le nostre richieste di sicurezza trovano un muro di gomma e le risposte, inutilmente attese, si perdono nei meandri infiniti delle lungaggini burocratiche e nella notte dei tempi dei tabù istituzionali. E questo succede sempre più spesso in Italia, in Puglia, nel Gargano. Ed eccoci invece qui a parlare di nucleare! Nel mentre, con tutta evidenza, non si è più capaci di gestire il normalissimo smaltimento dei rifiuti solidi urbani e quando il traffico dei veleni di ogni genere è in mano ad organizzazioni criminali. Figuriamoci, solo un attimo, cosa possa accadere con le scorie nucleari che non sia già accaduto. Oppure bisogna fingere di non essere a conoscenza dei tanti incidenti nucleari noti e non? Oppure bisogna ignorare che nessuno sa precisamente come disfarsi delle scorie nucleari da qui all’infinito? Un infinito che a tutti i costi si cerca di rendere finito, limitato, umano… apocalittico. Come possiamo ancora essere sicuri della nostra sopravvivenza ai tanti veleni e alle tante scorie nocive che produciamo?
Non è forse il tempo di fermare il disastro ambientale con comportamenti, azioni, stili di vita, formazione e cultura in antitesi col recente passato e con l’inqualificabile e non più sostenibile presente? Gli ecologisti democratici hanno diffuso i dati veri e le reali cifre sull’accordo nucleare italo-francese, rilevando che servirebbe più ‘’serietà e competenza” nell’informare su costi e benefici del nucleare: le quattro nuove centrali nucleari da 1,6 GW a tecnologia francese, non produrranno meno scorie e soddisferanno non più del 13% del consumo nazionale. E le stime dei costi per la loro costruzione sono senz'altro sottovalutate e potrebbero aggirarsi in realtà intorno alla cifra stratosferica di 20 miliardi di euro, il che dimostra anche la mancata convenienza economica di un nucleare che tra 20 anni sarà del tutto obsoleto. Il nostro obiettivo dichiarato è convincere l'opinione pubblica, affinché faccia pressione su un governo che sembra prendere decisioni solo dopo aver consultato sondaggi orientati. Salvaguardare il sacrosanto diritto alla salute delle nostre comunità, tutelare il nostro territorio e il nostro ambiente, fonti inesauribili di vita e di lavoro, prospettare uno sviluppo realmente sostenibile, sono le azioni imprescindibili e gli impegni irrinunciabili che sentiamo di dover assumere. Fermamente!


 
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